TdH: verso un codice etico per le adozioni internazionali

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La Federazione Internazionale Terre des Hommes (TDHIF) ha presentato oggi a Bruxelles lo studio Adoption: at what cost? For an Ethical Responsibility of receiving countries in intercountry adoption ("Adozione: a che costo? Per una responsabilità etica dei Paesi riceventi nelle adozioni internazionali") che confronta le leggi e le procedure per l'adozione internazionale di sei Paesi europei: Italia, Francia, Germania, Norvegia, Spagna e Svizzera. Lo studio è stato realizzato dalla Fondazione Terre des Hommes di Losanna su mandato dell'associazione.

Per presentare lo studio Terre des Hommes ha organizzato questa mattina una Tavola rotonda con un panel di esperti al Parlamento Europeo. I lavori sono stati introdotti dal saluto di Luisa Morganitini, vicepresidente del Parlamento Europeo. L'evento, ospitato dalla parlamentare scozzese Catherine Stihler, mirava a evidenziare le responsabilità dei Paesi di destinazione nel caso di illeciti nelle adozioni internazionali.

"Ciascuna nazione ha il dovere di garantire la protezione dei bambini da eventuali abusi o falle nelle normative" - ha dichiarato Raffaele K. Salinari, presidente della federazione internazionale Terre des Hommes. Pur essendo in vigore in tutti i Paesi analizzati nello studio, la Convenzione dell'Aia non viene applicata in tutti i suoi aspetti per bloccare fenomeni come il traffico dei minori". Per Marlène Hofstetter, coautrice dello studio, la pratica delle adozioni private, ancora legale in alcuni paesi, ma non in Italia - rimane fonte di costanti preoccupazioni: "Le adozioni private non garantiscono sufficienti controlli. Spesso i genitori adottivi non sono consapevoli di essere incappati in una rete molto complessa di trafficanti di bambini" - ha sostenuto la Hofstetter.

All'adozione internazionale fanno ricorso sempre più persone: in Italia si è passati dai 346 minori stranieri adottati del 2000 ai 2.840 del 2005, l'incremento più elevato tra i 6 Paesi esaminati nello studio. Complessivamente, negli ultimi 5 anni, il numero delle adozioni internazionali è aumentato del 70%. Per questo Terre des Hommes e la deputata Catherine Stihler chiedono alla Commissione Europea di salvaguardare i diritti del bambino adottato e dei genitori adottivi incoraggiando tutti gli stati membri dell'Unione Europea a partecipare a un "Codice di Buone Pratiche", condividendo la responsabilità e assicurando un processo di adozione fluido e privo di ombre. Ciò dovrebbe esser fatto all'interno del quadro d'implementazione della Comunicazione "Verso una strategia europea sui Diritti dei Minori" adottata nel 2006 dalla Commissione Europea.

Catherine Stihler ha dichiarato: "Ogni volta in cui si parla di traffico nei casi di adozione internazionale si tende a dare la colpa al Paese da cui proviene il bambino. Dovremmo invece chiederci se abbiamo fatto tutto il possibile per evitare il ripetersi di questi avvenimenti o per fermare una volta per tutte questo fenomeno".

Terre des Hommes Italia onlus è una organizzazione non governativa che si occupa di aiuto diretto all'infanzia in difficoltà nei Paesi in via di sviluppo, senza discriminazioni di ordine politico, razziale o religioso. Creata nel 1994, TDH Italia oggi è presente in 23 paesi di tre continenti con 70 progetti di aiuto umanitario d'emergenza e di cooperazione internazionale allo sviluppo, con programmi in settori quali salute di base e protezione materno-infantile, educazione di base, formazione professionale, protezione dei bambini di strada ed in conflitto con la legge, promozione e sviluppo di attività generatrici di reddito e di sviluppo delle risorse naturali. TDH Italia lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l'Unione Europea e l'ONU.

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