Pesca: salta regolamento Mediterraneo, critiche Lav

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La Lav critica la politica condotta da Bruxelles dal sottosegretario Scarpa: "Inadeguata gestire la pesca con scelte attente alla legalità e alla tutela degli ecosistemi". ''Il regolamento sulla pesca nel Mediterraneo rappresenta un inaccettabile compromesso totalmente sbilanciato verso le sempre piu' pressanti richieste dei pescatori e sordo all'evidenza scientifica che dichiara il Mediterraneo un mare in via di spopolamento ed ipersfruttato''. Cosi' la LAV commenta il fallimento dell'accordo che avrebbe portato oggi il Consiglio dei Ministri della Pesca dell'UE ad approvare il regolamento gia' votato dal Parlamento europeo.

'A dispetto dello scopo per cui e' nato - ossia la fissazione di misure per lo 'sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo' - nel regolamento sono state inserite deroghe ed emendamenti unicamente dettati dagli interessi corporativi dei pescatori - dichiara Maria Teresa D'Agostino, responsabile 'pesca e itticoltura' della LAV - che purtroppo il Parlamento europeo ha pienamente accolto, seguendo logiche puramente politiche e di consenso invece che perseguendo l'interesse generale alla conservazione degli ecosistemi marini''.

Ad esempio risulta gravissima ed antiscientifica, per la LAV, la decisione di ridurre la taglia minima di alcuni pesci (sardine, naselli, astici e sogliole) al di sotto della quale non e' consentita la cattura: anche se il pesce non e' ancora maturo e troppo piccolo verra' ugualmente catturato, mettendo in serio rischio la specie. Di positivo rispetto al piano proposto dalla Commissione UE e svuotato dal Parlamento, rimane ben poco: opportuna la decisione di vietare l'uso di reti da fondo e di reti galleggianti ancorate per la pesca di tonni e pescispada, per evitare l'impiego di mezzi di cattura che potrebbero essere assimilati alle micidiali reti derivanti. Argomenti di stretta attualita' in Italia, visto il recente pronunciamento del TAR che ha sospeso per palese illegittimita' il Decreto ministeriale sulla pesca con le 'ferrettare', lunghissime reti simili a piccole spadare.

''Troppo poco, comunque, rispetto a una situazione ambientale che ha ormai superato la soglia di allarme - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile 'fauna' della LAV - e rischia di portare, molto presto, al collasso di numerose specie ittiche. L'eccessivo sforzo di pesca, l'inquinamento e i cambiamenti climatici hanno determinato un grave depauperamento dei mari di tutto il mondo e l'azzeramento di ogni tipo di prelievo rimane, a questo punto, l'unica soluzione praticabile. Peccato che a discutere in Europa di questi temi cosi' delicati sia il sottosegretario alla pesca on. Scarpa Bonazza Buora, tenace ed imperterrito fautore di una politica inadeguata a gestire la pesca secondo scelte attente alle legalita' ed alla tutela degli ecosistemi''.

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