Ogm: si all'ambiente della Corte di Giustizia UE, dubbi sui semi

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La Corte di Giustizia europea ritiene pienamente legittimo il provvedimento di sospensione dal commercio dei quattro mais geneticamente modificati sancito dal governo italiano il 4 agosto 2000. Con tale pronunciamento la Corte di Giustizia europea ha di fatto posto fine ad un contenzioso che oppone da tre anni la multinazionale Monsanto al governo del nostro Paese e al diritto di uno Stato membro di impugnare la commercializzazione di alimenti transgenici non sottoposti ad alcuna valutazione di sicurezza d'uso. Per le associazioni ambientaliste si tratta di un successo determinate per l'UE : ''la salute dei suoi cittadini e la tutela ambientale vengono prima delle liberta' commerciali'' ha commentato Legambiente.

Gli attivisti di Greenpeace hanno intanto bloccato a Veracruz, in Messico, il primo carico di mais contaminato da Ogm. L'azione vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sulla recente entrata in vigore del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza, il primo accordo internazionale che consente ai Paesi di rifiutare gli Ogm. "Il dumping statunitense di mais Ogm in Messico deve finire adesso- afferma Luca Colombo, di Greenpeace - le coltivazioni sono a rischio di contaminazione genetica e i contadini sono strangolati dalle esportazioni Usa che godono di forti sussidi".

Il 22 settembre prossimo, si riunirà invece a Bruxelles il Comitato sementi, organo tecnico intergovernativo, che si deve pronunciare su un progetto di Direttiva promosso dalla Commissione Europea sulla soglia di tolleranza di Ogm per le sementi che sono definite Ogm free. I semi di mais, bietola, patata, soia, cotone, colza e pomodoro, secondo questo progetto, potranno avere una contaminazione fino allo 0,5% ed essere venduti come Ogm free senza alcuna altra prescrizione. Il meccanismo istituzionale prevede che questa direttiva, avuto il via libera dal Comitato sementi, venga portata al primo Consiglio ministeriale utile (non c'è bisogno che sia uno agricolo) e viene automaticamente approvata. "E' incredibile, ma vero - si legge in Acea Consumi etici - dopo una enorme mobilitazione di cittadini e produttori contro gli Ogm, una forte opposizione all' introduzione degli Ogm, una semplice riunione tecnica rischia di avviare il processo di contaminazione da Ogm di tutta l'agricoltura italiana ed europea".

Per un'alimentazione sana ed ecosostenibile e per intervenire concretamente a favore dello sviluppo di una piccola comunità dell'Africa del Sud Legambiente e Naturasì si sono fatti promotori del progetto "Il coraggio di dire no agli Ogm". L'iniziativa coinvolgerà i consumatori nei supermercati: si richiederà loro di lasciare il resto eventuale della spesa e di compilare un modulo con le richieste e proposte sul tema degli Ogm. L'importo raccolto andrà a finanziare l'acquisto di sementi destinate a un progetto di cooperazione per la popolazione degli Shewula (Africa), i messaggi andranno invece indirizzati all'attenzione del Ministro dell'agricoltura Alemanno. Con il progetto, ha dichiarato Francesco Ferrante di Legambiente, "vogliamo non solo dire no agli Ogm, ma anche manifestare contro il palese paradosso per il quale chi non è con gli Ogm, è con la fame del mondo". (RB)

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