Ogm: inutili contro la fame, rifiutati dallo Zimbabwe

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In dieci anni, i prodotti agricoli geneticamente modificati non sono stati di aiuto per sconfiggere la fame. Lo afferma uno studio che analizza i risultati delle nuove culture agricole presentato dall'African Centre for Biosafety, con sede in Sudafrica, e la sezione Nigeriana dell'associazione ecologista internazionale 'Amici della Terra'. La possibilità di fornire più cibo a costi ridotti per più persone era una delle promesse fatte dalle industrie di biotecnologia, ricordano gli ecologisti africani, ma nulla di ciò si è realizzato. "In un decennio non si è potuto dare certezze sulla sicurezza dei cereali ogm né questi prodotti si sono dimostrati più economici o di miglior qualità di quelli naturali. Gli Ogm non sono la soluzione per la fame in Africa" ha detto Nnimmo Bassey di 'Friends of the Earth-Nigeria', aggiungendo che finora il cereali ogm sono stati usati per nutrire animali più che uomini.

Tra le informazioni più interessanti del rapporto c'è quella sulla coltivazione in Kenya di patata dolce geneticamente modificata, la cui introduzione è costata più di 10 milioni di dollari: i dati sulla resa del prodotto, analizzati nel gennaio 2004 e scarsamente pubblicizzati, dimostrerebbero addirittura che i raccolti di patate dolci naturali sono stati significativamente maggiori di quelli con prodotto geneticamente modificato. Bassey ha inoltre denunciato una "forte pressione" fatta da società biotech su alcuni governi africani per favorire l'introduzione di cotone ogm. Ma anche in Africa cresce la diffidenza nei confronti di questi prodotti. Alla fine del 2005 il Sudafrica ha varato una moratoria sull'uso di ogm in attesa di nuovi studi del suo dipartimento del Commercio.

Lo scorso dicembre il ministro della sanità dello Zimbabwe, David Parirenyatwa, ha dichiarato che il suo paese non accetterà aiuti alimentari a base di Ogm. "Finchè non si saprà qualcosa sul loro effetto a lungo termine, non ne entrerà nemmeno un chicco" . Il ministro sottolineato che questa decisione è conforme alla posizione sugli Ogm espressa dalla Communauté de développement de l'Afrique australe (SADC). Parirenyatwa ha segnalato che lo Zimbabwe ha effettuato ricerche sui prodotti alimentari a base di Ogm.

Intanto l'Ong Enda Tiers-monde ha raccomandato i paesi africani di dotarsi di laboratori in grado di individuare le contaminazioni Ogm. L'Ong ha denunciato l'atteggiamento delle aziende che promuovo le sementi Ogm, sostenendo che le popolazioni hanno il diritto di conoscere l'origine di questi quanto consumano."In tutto il continente africano, solo il Sud Africa possiede un laboratorio in grado di individuare la contaminazione Ogm nei prodotti alimentati", ha affermato M. Ndiaga Sall secondo cui un laboratorio d'analisi contro gli Ogm dev'essere sostenuta dalle organizzazioni della società civile, trattandosi di un tema che interessa pesantemente le prospettive di un'agricoltura sana e sostenibile". In programma c'è una campagna affinchè i paesi dell'Africa occidentale si dotino di un laboratorio di rintracciabilità degli ogm. Un progetto di legge concepito per ostacolare la diffusione degli Ogm sarà presto sottoposto al Parlamento del Senegal. La riunione di Dakar, organizzata dalla sezione senegalese della Coalition pour la défense du patrimoine génétique africain (CPDGA), ha riunito i rappresentanti delle organizzazioni contadine, della comunicazione e dei ricercatori.

Fonte: Altra agricoltura Nord Est

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