Msf: per la Tbc servono nuovi test diagnostici

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Senza un test diagnostico semplice, rapido ed economico per individuare i casi di tubercolosi, gli operatori sanitari nei Paesi in via di sviluppo continueranno a "perdere" circa la metà dei malati che hanno bisogno di una terapia contro la TBC: questo mina gli sforzi globali per combattere la malattia. E' questo l'allarme lanciato dall'organizzazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere in occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi che si celebra il 24 marzo.

"Sono stanca di vedere la TBC uccidere i miei pazienti. Mi sento come se dovessi operare con le mani legate. Devo usare strumenti diagnostici del 19° secolo che sbagliano più di quante volte indovinano: è come lavorare alla cieca" dice Martha Bedelu medico di MSF che lavora in Sudafrica.

La diagnosi della TBC nei Paesi in via di sviluppo si basa ancora sull'analisi microscopica dell'escreato: un test sviluppato 123 anni fa. Questo test riesce effettivamente a individuare la presenza del bacillo della TBC in appena il 45-60% dei malati ed è ancora meno efficace quando si tratta di diagnosticare la TBC nelle persone che sono infette da HIV. "Circa il 30% dei 40 milioni di sieropositivi nel mondo sono affetti contemporaneamente anche da TBC, una delle più frequenti infezioni opportunistiche e la prima causa di morte tra i malati di Aids. Non si può andare avanti senza un test capace di individuare la TBC nelle persone affette da HIV. Come se non bastasse, l'unico test che abbiamo non funziona con i bambini", aggiunge la dottoressa Bedelu.

Circa 9 milioni di persone sviluppano la TBC ogni anno, la maggior parte di loro vive nei Paesi in via di sviluppo dove si verifica anche il 99% dei decessi per tubercolosi. Nonostante questo, gli sforzi per sviluppare test diagnostici più efficaci sono orientati esclusivamente al più lucrativo mercato dei Paesi ricchi.

MSF sta cercando di contribuire allo sviluppo di nuovi test monitorando la sostenibilità delle nuove tecnologie nei contesti più poveri e difficili. "Siamo molto preoccupati che i prodotti attualmente allo studio non porteranno a un test diagnostico facile da usare e rapido - spiega Francine Matthys, responsabile TBC per la Campagna Accesso ai Farmaci di MSF -. Avremmo bisogno di qualche cosa di simile a quello che i nostri team ora usano per la malaria: un test semplicissimo che offre i risultati istantaneamente e può essere usato da ogni tecnico di laboratorio, infermiere o operatore sanitario anche in mancanza di laboratori attrezzati. Servirebbero molti più investimenti per pensare a strumenti completamente nuovi per la diagnosi della TBC", aggiunge la dottoressa Matthys.

Intanto MSF sta cercando di migliorare le diagnosi e il follow-up dei pazienti anche attraverso culture di laboratorio, raggi X, test di sensibilità ai farmaci e training dello staff locale. "Ma più tempo ci vorrà prima di avere test semplici ed efficaci, maggiore sarà il numero di persone che moriranno di tubercolosi senza aver nemmeno avuto una diagnosi corretta".

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