L'Ue per il bando delle cluster-bombs

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La Campagna contro le Mine esprime soddisfazione per la risoluzione approvata giovedì 28 ottobre dal Parlamento Europeo per la messa al bando delle munizioni cluster e delle mine anti- carro che possono essere fatte esplodere dal contatto di una persona. "Un passo incoraggiante verso l'adozione di ulteriori accordi internazionali vincolanti per la messa al bando dell'uso, della produzione e dello stoccaggio di queste armi indiscriminate a causa del loro impatto umanitario negativo e a lungo termine sulle popolazioni civili" scrive Simona Beltrami.

"Chiediamo a tutti gli stati, e specialmente ai membri dell'Unione Europea, di seguire la strada indicata dal Parlamento Europeo allo scopo di fermare lo stillicidio di vittime civili causato da queste armi letali sia durante che dopo la fine dei conflitti," dichiarano i rappresentanti di Actiongruop Landime.de (Germania), Landmine Action (UK), della Campagna Italiana contro le mine e di Pax Christi Irlanda.

"Questa risoluzione arriva al momento giusto, proprio alle porte della prima conferenza di revisione del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine, che si terrà a Nairobi dal 28 novembre al 3 dicembre", afferma il gruppo. "Nel corso di questa conferenza, gli stati parte del Trattato valuteranno i progressi ottenuti nei cinque anni trascorsi dalla sua entrata in vigore, e speriamo che questa risoluzione possa aiutare a raggiungere un'intesa comune rispetto all'interpretazione della convenzione secondo la quale le mine anti-carro che possono essere attivate da una persona sono comprese nella proibizione prevista dal Trattato".

La risoluzione richiede una moratoria immediata sull'uso, lo stoccaggio, la produzione, il trasferimento e l'esportazione delle munizioni cluster (che, secondo quanto afferma il Parlamento Europeo, sono immagazzinate in almeno 15 paesi dell'Unione Europea e prodotte in 10 di loro) fino alla conclusione di un accordo internazionale che regolamenti, limiti o metta al bando queste armi.

Il Parlamento Europeo sollecita tutti gli stati a ratificare il protocollo V della Convenzione sulle Armi Convenzionali relativo ai residuati bellici esplosivi, oltre al Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine. In attesa delle messa al bando delle munizioni cluster, inoltre, fa appello a coloro che ne facciano uso affinché accettino una maggiore responsabilità per la bonifica dei territori contaminati e affinché registrino accuratamente l'uso di queste armi e provvedano a informare le popolazioni locali e gli operatori umanitari del pericolo.

La risoluzione insiste sul fatto che ogni mina che possa essere fatta detonare dalla presenza, vicinanza o contatto di una persona, è una mina anti -persona ed è pertanto proibita dal Trattato di Ottawa. Questa definizione quindi comprende le mine anti-carro equipaggiate con inneschi sensibili e dispositivi anti-manipolazione, che secondo quanto dichiarato dal Parlamento Europeo, costituiscono una particolare minaccia per gli sminatori.

Infine, la risoluzione sottolinea che le truppe degli stati membri dell'UE non dovranno, in nessun caso, fare uso di munizioni cluster e chiede a tutti gli stati membri dell'UE di assicurarsi immediatamente che le mine anti-carro con inneschi sensibili siano distrutte in ottemperanza alle previsioni del Trattato di Ottawa.

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