Iraq: Amnesty al processo di Saddam, APM ricorda traffici d'armi

Stampa

Una delegazione di Amnesty International, composta da tre osservatori, si trova a Baghdad per assistere all'apertura del processo nei confronti dell'ex presidente iracheno Saddam Hussein e di sette ex alti esponenti del suo deposto governo. Amnesty International assisterà al processo con l'obiettivo di valutarne la correttezza e di rendere noto il proprio impegno a far sì che alle vittime delle violazioni dei diritti umani venga garantita giustizia, anche per interrompere il ciclo dell'impunità che spesso favorisce il compimento di gravi violazioni dei diritti umani.

Amnesty International considera questo processo un primo, importante passo per porre fine all'impunita' e assicurare giustizia e riparazione alle vittime degli abusi commessi all'epoca di Saddam Hussein. L'organizzazione per i diritti umani chiede che Saddam Hussein e i suoi co-imputati siano sottoposti a un procedimento equo, in linea con gli standard internazionali sul giusto processo, tanto per rispettare un principio generale, quanto perché questo processo può stabilire un esempio per futuri procedimenti nei confronti di persone accusate di aver commesso gravi violazioni dei diritti umani negli scorsi anni. Svolgere processi equi è essenziale per dare reale giustizia alle vittime.

Amnesty International chiede inoltre che, se giudicati colpevoli, Saddam Hussein e i suoi co-imputati non siano condannati alla pena di morte. "Per oltre trent'anni, Amnesty International ha documentato violazioni dei diritti umani gravi e su vasta scala sotto il governo di Saddam Hussein e ha ripetutamente chiesto alla comunità internazionale di agire" - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana dell'organizzazione. "E' importante che si ottenga giustizia per le migliaia di vittime di questi abusi e che cio' sia frutto di un procedimento giudiziario equo. Si tratta di una questione di vitale importanza per il futuro dei diritti umani in Iraq".

E, in occasione dell'inizio del processo a Saddam Hussein di fronte a un Tribunale Speciale a Baghdad, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) vuole ricordare le molte vittime del partito Baath del dittatore iracheno. "Nel solo Nord-Iraq, i Kurdi, gli Yezidi e i Cristiani assiro-caldei hanno pianto tra il 1968 e il 2003 circa 500.00 morti, altre 400.000 persone sono state uccise tra gli Sciiti e gli Arabi delle paludi dello Shatt-al-Arab. Migliaia di persone appartenenti alle diverse nazionalità irachene e comunità religiose sono morte nei campi di annientamento. Degli oltre 27 milioni di abitanti dell'Iraq, la popolazione kurda costituisce il 20% - 25%, gli Shiiti il 55% - 60% e gli Assiro-Caldei circa il 3%" - ricorda APM.

Inoltre l'APM critica fortemente i Paesi occidentali, gli Stati Uniti d'America e l'allora Unione Sovietica e i suoi paesi alleati, in particolare modo l'ex DDR, per aver contribuito attivamente a questi crimini tramite la fornitura di armi e di conoscenze tecnico-militari e le strette collaborazioni diplomatiche, economiche e politiche. "Diverse ditte della Germania occidentale hanno contribuito in modo determinante all'installazione dell'industria di gas nervini in Iraq" - nota APM. [GB]

Ultime su questo tema

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

Marcia della pace, un fiume di gente come nel 2001

13 Ottobre 2025
È statauna marcia PerugiAssisi “che non si vedeva dal 2001 quando ci fu pochi giorni dopo l’invasione dell’Afghanistan seguita all’attacco alle Torri gemelle” quella di oggi. A dirlo è Flavio Lotti...

Medici, operatori umanitari e giornalisti: intervista a Elisabeth Di Luca in rotta su Gaza

07 Ottobre 2025
Lo scorso 30 settembre è partita la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo un centinaio tra medici, operatori umanitari, giornalisti ed equipaggio: nelle pro...

SONO SUPER!

06 Ottobre 2025
Matteo Merli è un illustratore e ha creato questa breve storia e ce l’ha mandata. Dice tutto quello che dovremmo avere già capito da tempo.

Video

Sbilanciamoci! Agire un'altra politica