Io sono ucraino

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Manifestazione per la pace a Trento - Foto: R. Crocco ® 

Al nuovo giorno di guerra, rompo gli indugi e mi schiero: io sono ucraino.

 Io sto senza se e senza ma dalla parte di chi subisce la guerra, di chi è costretto a fuggire e a trovare riparo dalle bombe, di chi è costretto ad impugnare un ‘arma per difendere chi ama. Al nuovo giorno di guerra dico che questa guerra va fermata dicendo che le parti non sono uguali, non hanno le medesime responsabilità. Bisogna dire che ci sono un aggressore e un aggredito, un ingiusto e un giusto, chi ha torto e chi ha ragione. 

Al nuovo giorno di guerra e morte insensata lascio le tronfie, compiaciute e onanistiche analisi geopolitiche a chi non vuole vedere e non vuole capire. Non vede e non capisce che dobbiamo vergognarci per avere ignorato gli otto anni di guerra in Ucraina: oggi hanno portato a questo. Dobbiamo vergognarci di non aver difeso l’Ucraina con gli strumenti della politica, portandola ad esempio nell’ Unione Europa rapidamente. Dobbiamo vergognarci di avete fatto e di fare affari con Putin. Dobbiamo vergognarci di scrivere ancora, mentre esseri umani muoiono, del neonazismo ucraino e, spiegando che… insomma… anche loro… mica tanto democratici.

Pensate: lo diciamo noi italiani, che votiamo a rappresentarci in Parlamento, con percentuali a due cifre, signore e signori che non hanno mai rinnegato il fascismo, non hanno mai detto nulla contro le leggi razziali e che sostengono che il criminale Mussolini in fondo era un grande statista.

La nostra ipocrisia, la nostra ambiguità, la nostra stupida arroganza sta facendo morire la gente d’ Ucraina. Spero un giorno possano perdonarci. 

Io intanto rompo gli indugi: io sono ucraino.

Raffaele Crocco

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009. 

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