Hong Kong: proteste per le nuove leggi cinesi sulla "sicurezza"

Stampa

500.000 persone hanno manifestato martedì 2 luglio a Hong Kong contro l'approvazione del disegno di legge sulla sicurezza che, modificando l'articolo 23 della costituzione , applicherebbe all'ex colonia britannica le restrittive norme in vigore nella Repubblica Popolare Cinese, minacciando diritti fondamentali quali libertà di stampa, di culto e di associazione. Si è trattato della più vasta manifestazione di protesta in Cina dall'epoca delle contestazioni studentesche di piazza Tienanmen.

Lo scorso maggio, il direttore esecutivo di Human Right Watch Asia, Brad Adams, aveva dichiarato: "Si tratta di un conto alla rovescia per le libertà civili ad Hong Kong. Se applicato nella sua forma attuale, questo disegno di legge legittimerebbe concetti di legalità cinesi e potrebbe danneggiare per sempre le libertà civili e la società civile che oggi distinguono Hong Kong dalla Cina".

In una lettera aperta del 19 maggio, Human Right Watch Asia proponeva alcuni emendamenti al disegno per difendere libertà civili minacciate dalla persecuzione dei reati di "tradimento, secessione, sedizione e sovversione". Reati ai quali nella Repubblica Popolare Cinese ci si appella per imprigionare chi critica il regime, come è successo la settimana scorsa a 4 intellettuali che si erano espressi via internet in toni critici nei riguardi del regime. Particolarmente contestata l'introduzione di una nuova categoria per la diffusione di documenti vincolati all'autorizzazione del governo centrale: " informazioni, documenti o articoli sulla difesa e gli affari esteri in relazione a Hong Kong".

Le proteste hanno determinato la più grave crisi di governo mai registrata a Hong Kong dopo l'annessione alla Cina e hanno indotto il Capo dell'Esecutivo, Tung Chee-hwa, a varare alcune concessioni, giudicate insufficienti dai manifestanti. Lee Cheuk-yan, portavoce del Civil Human Rights Front di Hong Kong e membro del Consiglio Legislativo, ha dichiarato infatti: "Le concessioni non sono sufficienti. La gente è arrabbiata. Il governo non ha ascoltato".

E' stata rinviata a "data da destinarsi" la discussione del disegno di legge che era prevista al Consiglio Legislativo di mercoledì 9 luglio. Si è tenuta invece la veglia pubblica indetta da Civil Human Rights Front, cartello di oltre 40 associazioni (tra le quali Amnesty International Hong Kong, Partito Democratico, Commissione di Hong Kong per i Diritti Umani, Associazione dei Giornalisti ) promotore anche di una campagna di firme on line che dia voce al dissenso.

Fonti: Human Right Watch, Article23.

Ultime su questo tema

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

Marcia della pace, un fiume di gente come nel 2001

13 Ottobre 2025
È statauna marcia PerugiAssisi “che non si vedeva dal 2001 quando ci fu pochi giorni dopo l’invasione dell’Afghanistan seguita all’attacco alle Torri gemelle” quella di oggi. A dirlo è Flavio Lotti...

Medici, operatori umanitari e giornalisti: intervista a Elisabeth Di Luca in rotta su Gaza

07 Ottobre 2025
Lo scorso 30 settembre è partita la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo un centinaio tra medici, operatori umanitari, giornalisti ed equipaggio: nelle pro...

SONO SUPER!

06 Ottobre 2025
Matteo Merli è un illustratore e ha creato questa breve storia e ce l’ha mandata. Dice tutto quello che dovremmo avere già capito da tempo.

Una protesta diffusa e intensa

06 Ottobre 2025
Mai si era vista, in Italia e forse nel mondo, una mobilitazione così ampia, diffusa e intensa come quella a cui assistiamo e partecipiamo in questi giorni per Gaza, (Comune-Info)

Video

Sbilanciamoci! Agire un'altra politica