Costa d'Avorio: una linea di fuoco divide ancora il Paese

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Le promesse degli accordi di pace siglati a Marcoussis (Francia) nel gennaio scorso, sembrano allontanarsi ogni giorno di piu' in Costa d'Avorio. Da ottobre infatti la situazione si è nuovamente deteriorata e il Paese resta intrappolato nella divisione nord-sud. All'inizio della settimana hanno avuto luogo ad Abidjan violente manifestazioni. "L'origine dei disordini - scrive PeaceReporter - va ricercata nella sparatoria avvenuta domenica scorsa sulla linea di confine che divide in due il Paese (a sud il governo del Presidente Laurent Gbagbo, a nord i ribelli delle "Forze Nuove"), tra i soldati del contingente di pace mandato da Parigi e alcuni civili intenzionati a marciare sulla città di Bouakè, roccaforte dei ribelli, per liberarla".

"La situazione oggi è tornata tranquilla", racconta Frank About, giornalista di Radio Cote d'Ivoire ad Abidjan. "I manifestanti chiedono che i soldati francesi non si intromettano nelle questioni interne della Costa d'Avorio e che lascino il Paese immediatamente. Ma è bene ricordare che non c'è nessuna atmosfera anti-francese, come spesso sostengono i media internazionali. Qui vivono ben 20mila francesi. Nessuno ce l'ha con loro, né tanto meno contro il loro governo".

L'agenzia Misna riporta la notizia che comunque nella capitale ivoriana rimangono ancora chiuse le scuole francesi poichè si teme che obiettivi francesi possano nuovamente essere oggetto degli assalti di giovani patrioti (sostenitori di Gbagbo) e di alcuni militari dei ranghi minori. "Tutto ciò che è francese sarà attaccato", ha dichiarato secco Narcisse N'Depo, uno dei dirigenti delle milizie ultra-nazionaliste dei Giovani Patrioti (Jeunes Patriots), tuttavia il presidente Gbagbo ha affermato su Le Figaro la necessità della presenza militare francese in Costa d'Avorio.

Da questo inquietante scenario emerge comunque l'iniziativa della "marcia della speranza" che ha per protagonisti nove uomini e una donna di un'associazione ivoriana di rifugiati e persone che hanno richiesto asilo in Senegal (Aidars). Percorreranno mille chilometri a piedi da Dakar a Lomé, capitale del Togo. Nel tragitto il gruppo transiterà in Mali, Brukina Faso e Ghana, tre Paesi confinanti con la Costa d'Avorio, e consegnerà a ciascun capo di Stato un memorandum in cui chiede di fare pressione per facilitare una soluzione della crisi ivoriana. [RB]

Altre Fonti: Warnews, PeaceReporter

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