Cittadinanza ai minori stranieri: il Parlamento accolga l’appello di Napolitano

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Ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ribadito quanto già detto nei giorni scorsi ricevendo al Quirinale “i nuovi cittadini”. “Ho messo soprattutto l’accento su quella che è un’autentica, non so se definirla follia, assurdità, cioè quella dei bambini di immigrati nati in Italia che non diventano cittadini italiani” – ha detto ieri Napolitano.

“Noi abbiamo oramai centinaia di migliaia di bambini immigrati che frequentano le nostre scuole e che, per una quota non trascurabile, sono nati in Italia, ma ad essi non è riconosciuto questo diritto elementare, ed è anche negata la possibilità di soddisfare una loro aspirazione che dovrebbe corrispondere anche a una visione nostra, nazionale, vòlta ad acquisire delle giovani generazioni nuove energie ad una società abbastanza largamente invecchiata (se non sclerotizzata)”.

Il Presidente della Repubblica ha quindi auspicato che “anche questo possa forse affrontarsi come tema del prossimo futuro in un Parlamento che vorrei fosse pienamente cosciente del fatto che adesso si apre un campo di iniziativa anche maggiore che nel passato. In sostanza oggi c'è una distinzione abbastanza netta per la stessa natura e formazione del nuovo governo, tra il Governo e il Parlamento. Il Parlamento ha dei campi a sé riservati, nei quali il Governo, anche programmaticamente, non si propone di intervenire con proprie decisioni o proposte”.

Numerosi i commenti delle associazioni della società civile. Tra le prime quella delle ACLI. “E’ possibile fare oggi ciò che sembrava impossibile fino a poche settimane fa. Svincolate da obblighi di coalizione e di sostegno alla compagine di governo, le forze politiche presenti in Parlamento sono oggi nelle condizioni di accogliere l’appello incalzante del Presidente della Repubblica per l’attribuzione della cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia” – ha affermato il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero. “E’ vero ciò che dice il Presidente della Repubblica: negare la cittadinanza italiana a questi bambini è una vera follia. Solo un pregiudizio ideologico e demagogico ha impedito finora di procedere in questa direzione, come richiesto da larga fetta della società civile”.

“In un Paese in cui oramai vivono circa un milione di minori stranieri, metà dei quali nati in Italia, il riconoscimento del diritto di cittadinanza dalla nascita è un innanzitutto un obbligo morale, di cui le forze politiche responsabili non possono non farsi carico – ha concluso Olivero. “Superare il principio del diritto di sangue per aprire la nostra democrazia al diritto di suolo, è un modo per ‘mettere fine ad una follia’ che fa crescere inutili rancori tra i cittadini immigrati che già oggi contribuiscono a migliorare il nostro Paese. E’ giunto il tempo per il Parlamento di fare la sua parte”.

Anche Save the Children auspica che il Parlamento accolga l’invito del Presidente Napolitano e adotti provvedimenti che riconoscono la cittadinanza ai minori di origine straniera. “È giunto il momento che il Parlamento italiano operi scelte che mirino all’inclusione piuttosto che alla discriminazione: solo così l’Italia potrà capitalizzare la grande risorsa che rappresentano i bambini e gli adolescenti che vivono nel nostro paese” - ha affermato Raffaela Milano, Direttore Programma Italia-Europa di Save the Children Italia. “La voce autorevole del Presidente Napolitano sulla concessione della cittadinanza italiana ai minori di origine straniera, deve essere un monito per i nostri legislatori affinché intraprendano al più presto un percorso che approdi ad una normativa in tal senso, lasciandoci definitivamente alle spalle una legge tra le più obsolete e restrittive d’Europa”.

Sono 572mila i minori di origine straniera nati in Italia e, complessivamente, sono quasi un milione (932mila) i minori stranieri regolarmente registrati all’anagrafe, in media dunque 1 minore di origine straniera ogni 10 minori italiani. Questa percentuale supera il 20% nelle province di Prato, Piacenza, Mantova, Brescia.

Save the Children, in ossequio ai principi della non discriminazione e del superiore interesse del minore sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, auspica che il Parlamento italiano intraprenda al più presto un percorso normativo volto a riconoscere ai minori di origine straniera nati e/o cresciuti in Italia la piena titolarità di uno status, quello di cittadini italiani, che di fatto, nella vita quotidiana, hanno già maturato. In particolare, inoltre, auspica la rapida ripresa dei lavori parlamentari sulle proposte di riforma della legge sulla cittadinanza attualmente ferme in Commissione Affari Costituzionali e che vengano riconosciuti percorsi agevolati di acquisizione della cittadinanza italiana per i minori stranieri nati in Italia e per i minori arrivati nel nostro Paese in tenera età.

Da settimane le ACLI portano avanti con altre 18 organizzazioni della società civile – dalla Caritas all’Arci, alla Cgil – la campagna “L’Italia sono anch’io”, che punta a raccogliere 50mila firme per la presentazione di due proposte di legge: una proprio sulla cittadinanza ai figli degli stranieri, l’altra sul voto alle elezioni amministrative per gli immigrati stabilmente residenti. [GB]

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