Brasile: vent'anni del Movimento Sem Terra

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Nato dall'Incontro Nazionale, che riunì a Cascavel, nello Stato del Paraná, dirigenti della lotta per la terra di tutto il Brasile, il Movimento dei Sem Terra (Mst) compie oggi vent'anni. "Ma la data è un puro riferimento dichiara Jo㣀o Pedro Stédile (storico leader dei Sem Terra) - essa deve essere assunta solo come un'indicazione storica. La cosa più importante è la storia, ossia il processo che si è sviluppato nel corso del tempo". Obiettivo del Movimento dei Sem Terra è quello di far pressione sul governo per la soluzione del problema della distribuzione iniqua della proprietà terriera: poche famiglie di latifondisti che controllano superfici vaste come regioni italiane mentre milioni di famiglie di braccianti sono costrette alla miseria.


Stédile ricorda anche le molte vittime di questa battaglia per il diritto alla terra che in questi anni di vita ha patito varie violenze: denunce ingiustificate, minacce, sgomberi e arresti arbitrari, torture, omicidi, massacri. Tuttavia il movimento dei Sem Terra "continua ad essere un movimento sociale che cerca di organizzare i poveri delle campagne e i loro alleati per lottare per una società con meno povertà e con meno disuguaglianze. E continua a pensare che la lotta contro gli steccati del latifondo, del capitale, della cultura, della dominazione tecnologica, è la forma migliore di costruire una società egualitaria nelle campagne e nell'intero Brasile".

Nel novembre scorso si è dato avvio al nuovo Piano Nazionale di Riforma Agraria (Pnra): l'accesso alla terra sarà solo il primo passo verso una riforma agraria di qualità. L'obiettivo è incoraggiare l'integrazione degli insediamenti e l'associativismo in modo che gli insediati abbiano migliori condizioni di commercializzazione, assistenza tecnica e accesso a politiche pubbliche relative ad educazione, cultura e salute.

Il Movimento dei Sem Terra però denuncia che durante il 2003 il governo ha fatto molto poco per la riforma agraria. Non ci sono quasi stati espropri. Le risorse del credito del Pronaf, soprattutto per la sua forma di applicazione, non sono arrivate agli insediati, che hanno trascorso un anno praticamente senza risorse. Poche opere negli insediamenti. Pochi Stati sono riusciti a fare contratti di assistenza tecnica. Molta burocrazia e incompetenza nell'Incra. Mancanza di risorse per tutto il governo che ha chiuso i rubinetti delle spese pubbliche per risparmiare denaro per gli interessi dei debiti interni e esteri. [RB]

Altre Fonti: Movimento dei Sem Terra

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