Biotecnologie: Ong indiane e Banca Mondiale

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L'Organizzazione non governativa "Gene Campaign" di Nuova Delhi ha presentato un' istanza alla Corte Suprema Indiana per una politica nazionale sugli organismi geneticamente modificati (Ogm). Vengono richieste regole per la fabbricazione, l'uso, l'importazione, l'esportazione e lo stoccaggio di Ogm, nonché una moratoria sull'uso di sementi geneticamente modificate, fintanto che non sarà nominato un apposito comitato che formuli, tramite un processo di consultazione partecipativo, una politica nazionale sugli Ogm. Si chiede inoltre una moratoria per i prodotti agricoli per cui l'India è sede di origine e diversità, come ad esempio il riso. Alimento base indiano, il riso è al centro di una delle campagne più importanti lanciate da Vandana Shiva, quella per la difesa del riso aromatico basmati dalla brevettazione. L'India è il primo produttore al mondo di questa varietà di riso, con 650 mila tonnellate l'anno. Ma il basmati, oggi, rappresenta un caso esemplare di "biopirateria".

Secondo l'ISAAA (Servizio internazionale per l'acquisizione di applicazioni agri-biotecnologiche), instancabile sostenitore delle biotecnologie, l'anno scorso la terra coltivabile destinata agli Ogm è aumentata del 12% raggiungendo i 58,7 milioni di ettari. Più di un quinto della produzione mondiale di semi di soia, grano, cotone e canola è oggi biotec. L'ISAAA prevede che entro il 2005 il valore di mercato delle colture Ogm raggiungerà i cinque miliardi di dollari.

Chi nel mondo si oppone alla coltivazione di piante geneticamente modificate si trova però a considerare con preoccupazione lo stretto legame esistente tra l'industria biotech e le potenti istituzioni per lo sviluppo come il Wto (Organizzazione mondiale per il commercio) e la Banca Mondiale.
Katherine Stapp per IPS News raccoglie alcuni sconcertanti esempi: Eija Pehu, eminente scienziata del dipartimento della Banca Mondiale per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (ARD), figura nella lista dei membri del consiglio di amministrazione dell'ISAAA - i cui principali soci fondatori sono i giganti dell'industria biotec Monsanto, Syngenta e Bayer Crop Science - lista pubblicata sul sito web dello stesso ISAAA. Sul sito si legge che il consiglio "Pianifica le strategie programmatiche, organizzative e politiche".
Robert Thompson, nel 2000-2001 a capo dell'ARD, è oggi presidente dell'ICP (Consiglio internazionale per le politiche di commercio agro-alimentare) a Washington. Il Consiglio promuove le biotecnologie e il libero mercato e tra i suoi "sponsor sostenitori" ha la Monsanto, Archer Daniels Midland, Cargill Inc., Kraft Foods International e Syngenta Ag Company, tutti i grandi nomi delle principali imprese agro-alimentari nel mondo. [RB]

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