Biciclettata nonviolenta per smascherare l'Agip

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A Rovereto si è svolta sabato 24 aprile una biciclettata nonviolenta contro la guerra che ha visto un numeroso gruppo di biciclette sfidare la pioggia del primo pomeriggio per conludersi per le vie della città con un presidio pacifico che ha ribadito la solidarietà verso le vittime della guerra e la contrarietà verso l'occupazione in Iraq e la richiesta di ritiro delle truppe sostenuta a gran voce dal Gruppo di Azione Nonviolenta (GAN) e dal Comitato Ass.ni Pace e Diritti Umani Rovereto.

Dopo aver toccato la "piazza della pace" nel quartiere del Brione, la biciclettata si è diretta verso il distrubutore Agip nella zona di Lizzanella dove è stata denunciata la complicità che vede il colosso petrolifero italiano interessato direttamente ai pozzi petroliferi di Nassirya. Proprio per l'area di Nassirya sede dei militari italiani - l'Eni aveva stipulato, con il regime dittatoriale di Saddam Hussein, contratti di sfruttamento dei giacimenti che sarebbero divenuti esecutivi al cessare dell'embargo. Per questo rifiutiamo un politica estera basata sull'occupazione militare e per gli interessi di pochi gruppi industriali che condizionano le scelte economiche. Pacificamente è stato steso uno striscione che diceva: "AGIP fuori dall'Eni's Way - Stop all'occupazione di Nassirya".

Ecco alcuni degli interventi letti durante il presidio in piazza.

"La situazione in Iraq sta diventando ogni giorno più esplosiva e drammatica. La prospettiva di un intervento chirurgico preciso e limitato nel tempo ha lasciato ormai il posto ad un pantano da cui sarà assai difficile uscire. In realtà non si tratta altro che di GUERRA, nonostante l'ipocrisia di chi continua a parlare di intervento umanitario o peggio ancora di pacificazione".
La coalizione internazionale presente nel paese medio orientale sta mostrando sempre più il suo vero volto di forza occupante e belligerante: non c'è alcuna remora ad utilizzare "cluster bombs" contro la popolazione civile e ad accerchiare intere città impedendo l'arrivo dei soccorsi, la protezione dei civile o gli approvvigionamenti di generi alimentari come apertamente denunciato dalle Ong presenti.
Mentre il presidente Bush proclama che "lo stile di vita degli americani non è negoziabile" - e su questa base, occupa militarmente, casella dopo casella, tutto lo scacchiere petrolifero mediorientale - noi dobbiamo cominciare a trasformare i nostri comportamenti, lasciando a casa le automobili e facendo diventare la bicicletta il simbolo della nostra radicale obiezione alla guerra.
"Sono tante le vittime di questa guerra, e tutte suscitano la nostra pietà, ma non abbiamo bisogno di eroi!
Al governo italiano che, non rispettando il dettato costituzionale, ha portato il nostro paese in guerra chiediamo il ritiro immediato delle nostre truppe dall'Iraq !

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