WSIS: poca comunicazione nella società dell'informazione

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Il World Summit on the Information Society (Wsis) è quasi sconosciuto alla gran parte dell'opinione pubblica. L'evento, organizzato da International Telecommunication Union, agenzia Onu specializzata nelle telecomunicazioni, si svolgerà in due parti: in Svizzera nel dicembre 2003 e in Tunisia nel novembre 2005 con l'obiettivo di offrire ai vari gruppi di interesse un'opportunità di discussione sulla diffusione dei benefici della società dell'informazione. La scarsa conoscenza del Wsis sembra derivare dalla poca o nulla attenzione mediatica dei paesi industrializzati, Usa in testa, per un evento i cui ambiti di discussione sono considerati troppo ampi e vaghi. Maggiore è invece la copertura giornalistica dedicata dai paesi in via di sviluppo, fortemente interessati ad una conferenza sulla diffusione di nuove tecnologie di informazione e comunicazione per lo sviluppo economico e sociale.

In questi giorni Association for Progressive Communications ed APC Women's Programme hanno criticato la bozza di Dichiarazione ed il Piano d'azione elaborato per il Wsis, che non riprenderebbe alcuni aspetti fondamentali della discussione sulla società dell'informazione: il problema del gap tra deboli e potenti che non può ridursi senza maggiore accesso al potere e al processo di decision-making ed una più equa redistribuzione delle risorse; il tema della sicurezza dell'informazione; la problematica degli impatti ambientali della società dell'informazione; la questione delle conseguenze negative dei diritti di proprietà intellettuale sull'accesso all'informazione, alla conoscenza, e sull'innovazione tecnologica.

"Il summit sarà caratterizzato da vari eventi collaterali" - spiega Walter Fust di Global Knowledge Partnership, un'organizzazione chiave nell'ambito del Wsis - "Noi ad esempio organizzeremo, in collaborazione col governo svizzero, una piattaforma per lo scambio di informazioni ed il confronto tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo".

Nel frattempo crescono le iniziative della società civile in vista del Wsis. Anche in Italia si sta affermando la Campagna Cris (Diritti di Comunicazione nella Società dell'Informazione) che, coglie l'occasione offerta dal Wsis, cerca di richiamare l'attenzione del pubblico e delle realtà della società civile sui temi dell'informazione: i diritti di proprietà intellettuale, l'omologazione culturale, il pluralismo dell'informazione, la libertà di espressione dei cittadini. Si moltiplicano anche i forum di discussione on-line come quelli di Digital Opportunity Channel ed Event 2003.
Fonti: Digital Opportunity Channel, Digital Freedom Network, Association for Progressive Communications, Inter Press Service;

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