Unicef: sicurezza sociale non è solo 'ordine pubblico'

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A 18 anni dall'entrata in vigore della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia rimangono impressionanti le cifre diffuse oggi dall'Unicef in occasione della "Giornata internazionale per i diritti e l'infanzia e dall'adolescenza". Nel mondo ogni anno muoiono 9,7 milioni di bambini fra 0 e 5 anni, 26.575 ogni giorno: il 53% dei decessi è collegato alla denutrizione che ne è concausa, ma i bambini muoiono anche per malaria, morbillo, polmonite, aids e altre malattie. Sessanta paesi nel mondo contano il 94 % di tutti i casi di mortalità infantile: la regione con la maggior mortalità fra 0 e 5 anni è l'Africa occidentale e centrale, con 190 morti su 1.000 nati vivi, mentre la Sierra Leone è il paese con la più alta mortalità infantile.

E i bambini sono le prime vittime dei conflitti armati: negli ultimi anni ne sono morti due milioni e nel 2006, più di 18 milioni di bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprie comunità a causa di conflitti. Preoccupante anche il bilancio delle mine e delle "cluster bombs": in 85 tra paesi in guerra e scenari postbellici le armi leggere e ordigni inesplosi causano l'uccisione o la menomazione permanente di migliaia di bambini.

Recentemente, in occasione della "Prima giornata mondiale di azione contro le bombe a grappolo", l'Unicef ha evidenziato le conseguenze che tali ordigni hanno sui bambini e, con la Campagna internazionale per la messa al bando delle 'cluster bombs', ha chiesto ai governi una moratoria immediata sull'uso, sul commercio e sulla produzione di bombe a grappolo e di agire per un trattato internazionale che metta al bando tali munizioni. Nel mondo si contano oltre 11.000 casi di persone ferite o uccise da bombe a grappolo, per la maggior parte in cinque paesi (Laos, Vietnam, Afghanistan, Iraq e Libano): il 98% si stima siano civili, di cui quasi un terzo bambini e adolescenti.

A New York, in occasione della Giornata lo scrittore ed ex bambino-soldato Ishmael Beah è stato nominato Youth Ambassador dell'Unicef per i bambini colpiti dalla guerra, mentre a Ginevra, nel Palazzo dell'Onu si è tenuta una tavola rotonda dove rappresentanti di organizzazioni organizzazioni internazionali si sono confrontati con gli studenti dell'International School di Ginevra.

Numerosi gli eventi di sensibilizzazione anche in Italia dove con lo slogan "Il primo diritto, vivere" l'Unicef ricorda anzitutto che il diritto alla vita e alla salute per milioni di bambini, soprattutto dei Paesi in via di sviluppo, viene continuamente ostacolato da malattie, guerre, abusi e povertà.

Il presidente di Unicef-Italia, Antonio Sclavi, in occasione della Giornata ha voluto sottolineare che "Per chi come noi si occupa di diritti umani è fondamentale ribadire con forza che 'sicurezza' ha un significato ampio, non significa soltanto "pubblica sicurezza", ossia l'attività della pubblica amministrazione diretta alla tutela dell'ordine pubblico, ma anche sicurezza sociale: misure che garantiscano diritti quali l'istruzione, la salute, l'accesso ai servizi sociali". Per questo ha proposto non di "celebrare", ma di assumere nuovi impegni soprattutto "per la creazione di una cultura che sappia dare risposte ai problemi dell'attualità basandosi sui diritti". [GB]

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