Sierra Leone: inizia con problemi il Tribunale per crimini di guerra

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Tra il 1991 ed il 2001 furono oltre 200mila le vittime del conflitto che ha insanguinato la Sierra Leone. Nei giorni scorsi a Freetown è stato inaugurato il Tribunale speciale per i crimini di guerra che giudicherà i responsabili delle atrocità.

Creato nel 2002 dal governo della Sierra Leone e dalle Nazioni Unite, il Tribunale speciale ha iniziato nei giorni scorsi ad operare. "È un simbolo che le regole della legge sono un elemento essenziale per il perseguimento della pace, della giustizia e della riconciliazione per il popolo della Sierra Leone" - ha affermato alla sua inaugurazione il presidente Ahmad Tejan Kabbah.

Faranno parte della Corte otto giudici nominati dall'Onu e altrettanti indicati dal governo di Freetown: in questo si differenzia delle Corti istituite per i giudicare i crimini in Rwanda (con sede ad Arusha, in Tanzania) ed ex Jugoslavia (all'Aja). La partecipazione dei rappresentanti della giustizia locale intende inoltre favorire il percorso di riconciliazione sociale ed evitare i costi sproporzionati e le lentezze che hanno caratterizzato il lavoro degli altri due Tribunali dell'Onu.

Finora sono 13 le persone incriminate dalla Corte di Freetown, tra cui cinque leader ribelli del Ruf, dissidenti del Consiglio delle Forze armate rivoluzionarie (Afrc, alleate dei ribelli alla fine degli Anni Novanta), tre esponenti di spicco dello schieramento pro-governativo "Forze della difesa civile" e l'ex-presidente liberiano Charles Taylor in esilio in Nigeria dall'agosto scorso, quando venne costretto ad abbandonare il suo Paese dopo 14 anni di conflitto interno.

Purtroppo sono in molti ad avere dubbi sul fatto che quest'istituzione abbia la forza di ristabilire le responsabilità sulle atroci violazioni compiute nel Paese africano. Un elemento su tutti: uno dei principali responsabili delle violenze, l'ex presidente della Liberia Charles Taylor sta trascorrendo un dorato esilio in Nigeria.

Ed è già sorto un problema: il Presidente, l'inglese Geoffrey Robertson, non potrà sedere ai processi contro gli ex ribelli a causa di un libro scritto alcuni anni fa - comunica l'agenzia di stampa Misna. La decisione è stata presa dalla Corte dopo il ricorso presentato dai legali di tre indagati appartenenti al Fronte unito rivoluzionario (Ruf), che hanno accusato Robertson di "grave imparzialità" per le accuse contro il Ruf contenute in un libro scritto prima di assumere l'incarico di presidente: il giudice rimarrà comunque presidente del Tribunale.

Difficoltà vi sono anche dal punto di vista finanziario. I donatori, per ora, hanno versato circa 20 dei 70 milioni di dollari necessari al funzionamento del Tribunale speciale. Intanto il capo procuratore della Corte, lo statunitense David Crane, ha invitao la Nigeria a consegnare Taylor. "Vogliamo che africani ci consegnino ad una Corte africana quest'africano" - ha affermato - "in questo modo vedranno come nessuno è al di sopra della legge, neppure i capi di Stato". [DS]

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