Nubi tra Germania e Marocco

Stampa

Foto: Unsplash.com

Nubi sempre più fitte nei rapporti tra Germania e Marocco che hanno come causa la questione del Sahara OccidentaleDopo le crescenti tensioni diplomatiche culminate con la sospensione dei legami di Rabat con l’ambasciata tedesca a marzo e il ritiro del suo ambasciatore a Berlino il mese scorso, Berlino ha annunciato che congelerà aiuti per oltre 1miliardo di dollari destinati a progetti di sviluppo in Marocco. Tra i progetti chiave sospesi c’è un accordo firmato dai due Paesi lo scorso anno per la produzione e la ricerca di idrogeno verde. Secondo la dichiarazione che annuncia il ritiro del suo ambasciatore a Berlino, Zohour Alaoui, il Marocco ha citato tre rimostranze alla Germania: la posizione del paese sul territorio conteso del Sahara occidentale, la sua “complicità” in relazione a un individuo non identificato “precedentemente condannato per atti di terrorismo” e il fatto che Berlino “mostri una continua determinazione a contrastare l’influenza del Marocco, in particolare sulla questione libica”.

Secondo i dati del ministero tedesco per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel 2019 il Marocco si è classificato terzo tra i paesi africani che hanno ricevuto il maggior numero di aiuti per la cooperazione allo sviluppo dalla Germania, dopo Egitto e Tunisia.

A prendere la parola sulle violazioni dei diritti umani è stata invece Mary Lawlor, relatrice speciale sulla situazione degli attivisti dei diritti umani, durante la sessione del Consiglio delle Nazioni unite per i diritti umani (Cdh) che si è riunito lo scorso mercoledì a Ginevra. Lawlor ha evidenziato i casi dei difensori dei diritti umani Naâma Asfari e Khatri Dadda, detenuti rispettivamente dal 2010 e dal 2019, che stanno scontando condanne a 30 e 20 anni. “Non solo i difensori dei diritti umani che lavorano su questioni relative ai diritti umani in Marocco e nel Sahara occidentale continuano a essere ingiustamente criminalizzati per le loro attività legittime, ma ricevono pene detentive sproporzionatamente lunghe e, mentre sono imprigionati, sono sottoposti a trattamenti crudeli, disumani e degradanti e tortura”, ha detto Lawlor.

Lawlor si è anche espressa contro “il sistematico e implacabile attacco ai difensori dei diritti umani come rappresaglia per aver esercitato i loro diritti alla libertà di associazione e di espressione per promuovere i diritti umani nel Sahara occidentale...

Segue su Atlanteguerre.it

Ultime su questo tema

La Francia in crisi: una potenza nucleare davanti a un'incognita

13 Ottobre 2025
Il nuovo incarico per tentare il varo di un nuovo esecutivo. (Maurizio Sacchi)

La maggioranza dei Paesi del mondo ora sostiene il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW

03 Ottobre 2025
Gli Stati firmatari del TPNW sfidano la dottrina della deterrenza, considerandola una minaccia per tutti i Paesi e un ostacolo al disarmo nucleare, un obiettivo che gli stessi Stati dotati di...

2 ottobre 2025: Sosteniamo l’umanità

02 Ottobre 2025
Giornata internazionale della Nonviolenza: "Sta per andare a fondo. Bisogna salvarla. L’umanità è in pericolo. La nonviolenza può essere l’appiglio cui aggrapparsi: sosteniamo l’uman...

Il dossier Iran sul tavolo Onu

02 Ottobre 2025
Sanzioni, uranio arricchito, scontro tra colossi sul futuro della Repubblica islamica. Con qualche spiraglio. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)

Vuoi diventare uno dei nostri editorə?

01 Ottobre 2025
Il crowdfunding per la 14ma edizione dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo è partito! (Raffaele Crocco)

Video

Onu: Discorso di Salvador Allende