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Uganda: petizione all'Onu per arresto di Besigye e insicurezza
Giustizia e criminalità
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È stata aggiornata a domani pomeriggio l'udienza dell'Alta Corte di Kampala che deve decidere se concedere la libertà su cauzione a Kiiza Besigye, il leader dell'opposizione che stamani a sorpresa era comparso davanti a una Corte marziale - riferiscono fonti dell'agenzia Misna. Besigye, un ex-colonnello che perse contro l'attuale capo di Stato Yoweri Museveni alle presidenziali del 2001 e che intende sfidarlo al voto di marzo 2006 a nome del Forum per il cambiamento democratico (Fdc), è accusato di tradimento e di stupro. Il presidente dell'Alta Corte, James Ogoola, ha accettato l'istanza dei difensori del leader dell'opposizione. Testimoni raggiunti per telefono dalla Misna riferiscono che in apertura di udienza il giudice Ogoola ha chiesto di verificare che in aula non vi fossero militari, per evitare episodi come quello dello scorso 16 novembre, quando paramilitari di una nuova forza speciale dei servizi segreti avevano fatto irruzione in Tribunale.
L'FDC (Forum for Democratic Change) ha presentato una petizione al Segretario Generale dell'ONU, Kofi Annan, protestando contro le dichiarazioni del suo Rappresentante Speciale della Repubblica Democratica del Congo che confermano l'esistenza del PRA (People's Redemption Army) - informa Warnews. Ma William Lacy Swing, durante una visita dei membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu in Uganda il 9 novembre, ha detto che il PRA si trova fra diversi gruppi ribelli stranieri operanti nell'est della Repubblica Democratica del Congo. L'affermazione è stata smentita da Anne Mugisha, inviata speciale nell'ufficio del Presidente dell'FDC, in una lettera del 13 novembre ad Annan nelle quale dice che Swing riporta solo voci dell'esistenza del PRA per minare il processo democratico in Uganda e dicendo che "la dichiarazione di Swing ha causato costernazione, molta preoccupazione e anche antipatia verso l'ONU fra gli ugandesi. Date le gravi conseguenze, l'FDC e gli ugandesi hanno il diritto di conoscere la posizione del Segretario Generale su alcune questioni critiche."
Intanto Human Rights Watch ha chiesto l'immediato rilascio di Kiiza Besigye, sfidando il Governo ugandese a provare che l'arresto non sia stato motivato politicamente, aggiungendo che gli dovrebbe essere concessa rapidamente la libertà provvisoria su cauzione ed un equo processo. Secondo la legge ugandese, i sospetti accusati di reati capitali possono essere trattenuti per 360 giorni prima di avere diritto alla cauzione. Anche il Consiglio dell'Unione Europea ha espresso preoccupazione per l'arresto del leader del principale partito di opposizione ugandese, Kizza Besigye e di altri 22 oppositori, ed ha chiesto la garanzia dei diritti legali per gli arrestati. Il governo dopo aver vietato manifestazioni pubbliche relative al caso Besigye, ha imposto ai mass-media di sospendere dibattiti o talk-show relativi alla vicenda giudiziaria del leader dell'opposizione. Il capo di Stato Yoweri Museveni ha accusato gli avversari politici di incitare la sommossa affermando di voler usare tutti i mezzi per fermarla.
Intanto Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia la crescente insicurezza nel nord Uganda dove nelle settimane scorse si sono registrati violenti attacchi contro veicoli civili e umanitari. "La recente escalation di attacchi mortali ai danni di operatori umanitari e civili in nord Uganda evidenza ulteriormente l'insicurezza continua e la mancanza di protezione cui deve far fronte la popolazione che vive nella regione. Questi incidenti minacciano l'assistenza portata alle centinaia di migliaia di sfollati del conflitto, che vivono in condizioni drammatiche e riescono a malapena a sopravvivere" afferma Amaia Esparza, Capo Missione per MSF in Uganda. MSF chiede a tutti gli attori del conflitto nella regione di rispettare la libertà di movimento dei civili, l'indipendenza e la sicurezza degli operatori umanitari garantendo al tempo stesso un accesso incondizionato alle popolazioni che necessitano di aiuto. MSF avverte che l'assistenza agli sfollati che vivono in nord Uganda è stata drammaticamente inadeguata finora e rischia di ridursi ulteriormente se l'insicurezza continua. [GB]
Altra fonte: Warnews.