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Terminate le politiche con una nuova vittoria del presidente Museveni
Giustizia e criminalità
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Foto: Unsplash.com
In Uganda c'è stata una vigilia elettorale “molto calda”. Due giorni prima delle elezioni, verso le 13.00 di martedì 12, Facebook e WhatsApp scompaiono dalla connessione via internet, peraltro a pagamento, che, nella fattispecie si perde unitamente ai giorni prepagati della connessione internet che scompare verso la sera dello stesso giorno.
Vigilia e giorno delle votazioni tutto apparentemente calmo, ma alla fine delle votazioni, alle 16 di giovedì, si sono aperti i conteggi ed i primi a far uscire i risultati sono stati i distretti in cui l’opposizione è più forte.
La grande illusione di Bobi Wine e dei suoi sostenitori è durata il tempo di un giorno o poco più: l’arrivo del voto nelle zone presidiate dal presidente e dai suoi uomini e donne ha spento molti entusiasmi. Le notizie di camion che portavano ancora schede da votare in molti seggi dei distretti filogovernativi si sono diffuse presto e la polizia militare che ha fatto giungere a destino le schede contestate ha fatto il suo lavoro.
Purtroppo la polizia militare ha, come spesso succede, esagerato un po’ nella reazione alle provocazioni dei supporters di Bobi Wine e, solo a Masaka, nel Sud, dove l’opposizione ha letteralmente demolito la formazione governativa, si sono contati 5 morti tra i manifestanti, colpiti da proiettili sparati ad altezza uomo. Altri ce ne sono stati altrove, ma i dati e le notizie non sono certi.
La vittoria poteva essere scontata, ma l’opposizione del NUP, il partito fondato da Bob Wine ha preso molti molti seggi in più di tutte le opposizioni precedenti. Molti ministri della precedente squadra di governo non sono stati rieletti, a cominciare dal vicepresidente, colpito, la sera del voto, da un malore per la sua clamorosa sconfitta.
I giornali filogovernativi di questi giorni stanno cercando di far passare la notizia di una “collusione” tra Bobi Wine e “qualcuno”, negli USA, che lo abbia spinto per cercare di farlo vincere.
Il presidente Yoweri Museveni stesso, nel suo discorso di vittoria ha velatamente detto che “gli occidentali si guardino bene dall’interferire negli affari interni degli Stati dell’Africa Centro Orientale”… Va bene se si occupano di Covid19, ma per il resto sarebbe una grave interferenza.
Vedremo nelle prossime settimane la composizione finale del Parlamento, riveduta e corretta dal Presidente e dal suo responsabile della Commissione Elettorale, se consentirà all’opposizione, forte quanto mai prima, di avere voce in capitolo nel governo del Paese.
Aggiornamento del 20/01/21 ore 15:00 locali.
Paolo Merlo

Nato a Roma, ma spezzino di adozione, cresciuto in giro per l’Italia, informatico della prima ora nelle maggiori aziende multinazionali (Olivetti, HP, Canon) e poi imprenditore e manager. Da oltre 10 anni “volontario a tempo pieno” lavora con diverse associazioni per la creazione di “computer rooms” e la formazione degli insegnanti nelle scuole superiori in Africa: Sud Sudan, Uganda, Centro Africa, Burkina Faso, Congo RDC e altrove ancora… Collabora come freelance a RadioIncontri InBlu e con diverse testate on-line.