Tav: blitz a Venaus con feriti, sciopero in valle

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Blitz delle forze dell'ordine e scontri questa notte a Venaus, in Val di Susa, sui cantieri della Tav. Intorno alle 3 e mezza infatti, secondo quanto riferiscono i Sindaci della Valle in un'intervista radiofonica di 'Blackout'. Antonio Farrentino, presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa, parla di un "blitz notturno senza nessuna giustificazione, sono entrati nelle tende e hanno manganellato tutti - donne, ragazzi e uomini". Centinaia di agenti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione nel presidio tenuto dallo scorso 29 novembre sui terreni destinati alla costruzione del tunnel. Almeno quattro ambulanze si sono viste fare la spola fra il luogo degli scontri e l'ospedale di Susa trasportando i feriti. I manifestanti che si trovavano stanotte all'interno del presidio, una settantina in tutto, sono stati picchiati e raccolti all'interno di uno spazio ristretto dove vengono tenuti bloccati dalle forze dell'ordine.

Secondo quanto si è appreso dalla questura di Torino, l'operazione di stanotte sul presidio No-Tav è stata compiuta per prendere possesso degli 82 lotti di terreno su cui la società Cnc, per conto della Ltf, dovrà compiere lavori per la costruzione di un tunnel al servizio della futura linea ferroviaria Torino-Lione. Dai comitati della valle si apprende che ci sono quindici feriti, di cui due in gravi condizioni e secondo i resoconti Legambiente Valsusa i barrellieri devono andare a soccorrere a piedi perché le forze dell'ordine non lasciano passare le ambulanze. Ai rappresentanti dei comuni che sono stati picchiati, sono state strappate anche le fasce tricolore e sono state picchiate anche le persone che non reagivano tra cui donne inermi. "La progettata linea ferroviaria che si sta cercando di realizzare con la forza e senza il consenso di cittadini ed amministratori si svilupperebbe tra Settimo Torinese e Venaus in territorio italiano per oltre 70 km e che non è da escludere a questo punto che per installare i numerosi cantieri si renda necessaria l'occupazione militare di un'intera valle e di una fetta di interland torinese". Ora si sta programmando un ritrovo a Bussoleno alla piazza del mercato per manifestare pacificamente. Uno sciopero è stato gia proclamato dalle Rsu. Nella valle si stanno concentrando nuovi blocchi dell'autostrada all'altezza di Venaus e sulle statali.

Nei giorni scorsi i sindaci della Val di Susa hanno sporto querela verso il ministero degli interni e il governo. "Vogliamo capire - hanno detto - come sia possibile sottoporre un'intera valle a un regime di occupazione militare, tanto che i cittadini sono privati di alcuni dei loro più fondamentali diritti, ad esempio quello di spostarsi come vogliono da casa al lavoro, dalla messa domenicale al bar del paese.

La loro terra non gli appartiene più, grazie al fatto che migliaia di poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno montato posti di blocco certo meno letali per gli italiani di quelli statunitensi a Baghdad, forse meno arroganti di quelli dell'esercito federale messicano in Chiapas, certamente meno devastanti socialmente di quelli israeliani in Palestina. Ma la ferita alla Costituzione resta. E anche noi, in quanto cittadini di un paese formalmente democratico, vorremmo sapere per quale ragione un pezzo del territorio venga sottoposto a una disciplina militare." [AT]

Altre fonti: Legambiente Val di Susa, La nuova ecologia, No Tav

Attivazione:
Milano - Tutti i cittadini di milano e provincia sono invitati ad essere presenti oggi alle 18.00 davanti alla prefettura, in Corso Monforte per un presidio di protesta forte con quanto stà accadendo in Val Susa.

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