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Rsf: assassinata una giornalista a Bagdad
Giustizia e criminalità
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Una giornalista della televisione irachena, Likaa Abdel-Razak, un interprete e l'autista sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco a Bagdad nella serata di mercoledì 27 ottobre. "Questo nuovo assassinio assomiglia, ancora una volta, a un'esecuzione. Chiediamo alle autorità che venga radidamente aperta un'inchiesta approfondita per identificare gli autori di questo atto e per prevenire in futuro simili drammi. Siamo scandalizzati per questo assassinio che mira a intimidire l'intera professione ", ha dichiarato Reporter senza frontiere.L'organizzazione per la difesa della libertà di stampa ricorda, ancora una volta, che "i giornalisti sono osservatori neutrali, il cui lavoro deve essere imperativamente protetto e rispettato per garantire un'informazione libera e completa ".
La giornalista si trovava a bordo di un taxi in compagnia di un interprete e di un'amica quando ignoti aggressori hanno teso l'agguato mortale. Likaa Abdel-Razak, l'interprete e l'autista sono stati uccisi sul colpo, mentre l'amica della giornalista è stata ferita: appena ricoverata in ospedale, quest'ultima si è rapidamente data alla fuga nel timore di essere assassinata. Secondo Abdel Salam Al-Dari, giornalista della televisione Al-Iraqiya, Likaa Abdel-Razak si stava recando alla base americana Eskania nel quartiere Al-Saydia, a sud di Bagdad, per motivi personali. Suo marito, assassinato due mesi fa, lavorava come interprete per l'esercito americano.
La giornalista lavorava invece da circa un mese per la rete televisiva irachena Al-Charkia, del gruppo Al-Zaman. Inoltre, la giornalista aveva un contratto con la televisione Al-Iraqiya, la rete finanziata dagli Americani. Likaa Abdel-Raza, madre di un bimbo di sei anni, aveva appena dato alla luce una bambina. L'Iraq è il luogo più pericoloso del mondo per i giornalisti. Dall'inizio della guerra, nel marzo del 2003, sono stati uccisi in Iraq almeno 30 giornalisti e 15 collaboratori dei media. Dal 1° gennaio 2004, sono stati uccisi 30 giornalisti, di cui 24 iracheni.