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Nepal: arresti sommari, riattivate le comunicazioni
Giustizia e criminalità
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Da circa un'ora e mezzo il Nepal ha riattivato le comunicazioni con il resto del mondo: funzionano a tratti i numeri telefonici fissi, mentre continuano a rimanere irraggiungibili i telefoni cellulari. La Fondazione Pangea Onlus è riuscita a parlare direttamente con i propri contatti a Kathamndu con cui sta strutturando il Progetto Sharma di microcredito a favore delle donne nepalesi.
"Ci hanno raccontato che solo stamattina dopo oltre una settimana i telefoni sono stati riattivati e si possono ricevere telefonate internazionali - spiega Luca Lo Presti, presidente della Fondazione Pangea Onlus - la capitale in queste ore vive un momento di calma apparente e il sentimento di tutti è la totale incertezza. Renu Sharma Upreti, la presidente della The Women Foundation nepalese con cui stiamo collaborando, ci ha portato la testimonianza di numerosi arresti tra i difensori dei diritti umani, molti studenti sono stati incarcerati soprattutto nelle città orientali ed anche nella capitale Kathmandu numerosi giornalisti sono spariti. Addirittura Sindhunath Payakural, il presidente dell'Ordine degli Avvocati del Nepal è stato arrestato ed insieme a lui numerosi avvocati e impiegati pubblici accusati di essere "filomaoisti".
Inoltre, ancora questa mattina sono arrivate notizie di gravissimi scontri nelle province orientali tra truppe dell'esercito a bordo di elicotteri ed elementi della guerriglia maoista. "Il rischio - aggiunge Lo Presti - di deriva assolutista è di ora in ora sempre più grave: l'utilizzo dei telefoni cellulari è stato vietato ed inabilitato per almeno un anno, la censura sui media è praticamente totale, radio, tv e giornali non possono più lavorare liberamente se non dando voce ai bollettini ufficiali del palazzo reale.
Siamo stati informati - precisa Lo Presti - che sono stati aboliti ufficialmente i principali articoli della Costituzione Nepalese che garantiscono le libertà civili: è stato abolito l'articolo 12 sulla libertà di assemblea e di movimento nel paese e fuori dai suoi confini, è stato abolito l'articolo 13 che garantisce la libertà di stampa e di espressione, l'articolo 15 che vieta la carcerazione preventiva, l'articolo 16 che garantisce il diritto ad essere informati potendo scegliere tra le fonti d'informazioni, l'articolo 17 che garantisce la proprietà e il diritto a non subire perquisizioni immotivate ed infine l'articolo 22 che garantisce il diritto inviolabile alla privacy, a possedere e ricevere comunicazioni private.
"Il popolo nepalese sta vivendo momenti di gravissima lesione dei diritti umani e civili fondamentali - conclude Lo Presti - e la Fondazione Pangea Onlus cercherà di proseguire il proprio lavoro in Nepal a sostegno delle donne e nello stesso tempo in Italia portando il racconto di coloro che, a rischio della propria incolumità, continuano a testimoniarci con indipendenza cosa accade nel paese himalayano, sconvolto da oltre 9 anni di guerra civile".
Fonte: Fondazione Pangea Onlus