Mozambico: traffico di organi

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In Mozambico almeno 80 tra bambini e bambine sarebbero vittime di un traffico di organi nella provincia di Nampula, nord-est del Mozambico. La Procura della Repubblica locale ha aperto un'inchiesta basata sulle numerose denunce effettuate negli ultimi mesi del 2003 e il Procuratore generale della Repubblica Joacquim Madeira, ha già riconosciuto l'esistenza di un traffico di organi di minori, definendolo anche "molto lucrativo".

L' agenzia Misna riferisce che "a Nampula, capoluogo dell'omonima provincia, il personale religioso e missionario che lavora con i bambini di strada e con gli orfani precisa che nel bilancio delle vittime figurano sia i minori ritrovati morti e privi di organi sia quelli che da alcuni mesi sono letteralmente scomparsi nel nulla".

Femmis riporta la drammatica testimonianza di una suora che racconta della sparizione di Jacinto (soli 5 anni) attraverso le parole della madre: "Uscivo un pomeriggio per andare a comprare una manciata di carbone e poi preparare la cena alla nonna e ai quattro bambini. Jacinto mi seguiva, ma io gli ho ripetuto: 'Aspettami in casa, torno subito'. Alla mia insistenza il bambino si gira e torna indietro. Eravamo a circa 100 metri da casa. Dieci minuti dopo ero di ritorno.'Dov'è Jacinto? Dove sei? Dove sei?' L'abbiamo cercato tra i vicini, siamo andati dalla Polizia. Sono passati dieci giorni".

"Jacinto non tornerà più, come tutti gli altri - commenta la suora - Avrei voluto raccogliere le lacrime di quella madre e di tutte le altre e gridare al mondo il loro dolore. Ma chi ascolterebbe? Non resta che organizzarsi. E così, ogni mattina, c'è una donna che fa il turno e resta a casa, in quel campo di capanne nel deserto, e custodisce anche i bambini delle altre che vanno in città, a lavorare".

Femmis lancia poi una provocazione al mondo dell'informazione notando che se anche solo uno di questi bambini fosse dei 'nostri', per quanti mesi la TV e tutti gli altri media ne parlerebbero? Se è vero - dice Femmis - che chi tace acconsente, e di conseguenza il silenzio uccide, questi bambini del Mozambico e di tanti altri paesi vengono assassinati due volte: da chi mette loro il bisturi addosso e da chi chiude gli occhi per non vedere o la bocca per non comunicare. [RB]

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