Libera: sul Codice antimafia il Governo sta facendo passi indietro

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“Bisogna contribuire alla sviluppo della democrazia, oggi pallida, con assunzione di maggiore responsabilità, di stimolo, di proposta perché la vera forza delle mafie sta fuori dalle mafie, in quel sistema di complicità diffuse, nei vuoti etici e sociali, nel bacino di complicità connivenze e indifferenze. Lo ha affermato il presidente di Libera, don Luigi Ciotti a conclusione della prima Festa nazionale dell’associazione.

Sei giorni di incontri, dibattiti, riflessioni, musica, teatro con oltre 300 giovani provenienti da tutta Italia e familiari delle vittime di mafie. “Un grande agorà dove si è raccontato un paese che quotidianamente combatte e si impegna nella lotta alle mafie e alla corruzione. Una festa della speranza e della responsabilità per costruire un altro pezzo di strada del lungo cammino contro tutte le mafie, denunciando gli affari criminali e toccando con mano i comportamenti virtuosi, le buone pratiche, la politica e l'etica” – ha commentato Davide Mattiello, dell’ufficio di presidenza di Libera e animatore di Libera Officina.

“Il cambiamento - ha proseguito don Ciotti ribadendo quanto già detto nell’introdurre l’evento - comincia dentro di noi, il mondo non cambierà mai se non cambiamo noi, la "colpa" della politica e dell’economia che sono gravi non possono essere un alibi al nostro immobilismo, alla delega alla indifferenza alla rassegnazione. Corresponsabilità significa sentirsi moralmente implicati, rispondere non solo di quello che facciamo, ma anche di quello che non facciamo. E’ indispensabile che anche noi comunità civile e responsabile ci riappropriamo di quella funzione politica che troppo spesso abbiamo delegato esclusivamente ai ‘professionisti’”.

Proprio al mondo della politica, e più specificamente al Parlamento e al Governo è rivolto l’appello che Libera ha lanciato dal festival. L’associazione ha denunciato come il “Codice antimafia”, attualmente all'esame del Parlamento, risulta “non rispondere ai compiti affidati dal Parlamento al Governo con la legge delega approvata lo scorso anno”. Se fosse approvato nella forma attuale “il nostro Paese sta rischiando, in questi giorni, di fare un improvviso e imprevisto passo indietro nella lotta alle mafie” – riporta il comunicato di Libera.

Per questo Libera chiede di “procedere ad una profonda revisione” del Codice Antimafia e di “prevedere un congruo periodo di tempo per valutare e apportare tutte le necessarie modifiche alla norma”. Tra le lacune stigmatizzate da Libera, la mancanza di “una completa ricognizione e armonizzazione della normativa vigente in materia di contrasto della criminalità organizzata” su “temi fondamentali come i collaboratori e testimoni di giustizia, le vittime della criminalità organizzata, l'adeguamento alla normativa europea di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale”. “Altri temi – prosegue la nota – richiedono una riforma complessiva, che deve tener conto di norme più efficaci per contrastare fenomeni gravi d'illegalità, spesso connessi alle attività delle organizzazioni mafiose, quali il racket e l'usura, i delitti contro l'ambiente, il caporalato, la tratta degli esseri umani, l’autoriciclaggio”.

Inoltre, “nella proposta - prosegue l'appello - sono contenute anche previsioni normative che, se approvate, rischierebbero seriamente di vanificare gli sforzi compiuti. Sono inserite, in particolare, alcune disposizioni che spezzettano l’articolo 416 bis e non danno quelle chiare risposte, che ci si attendeva, nello specifico campo dei rapporti mafia-politica, mediante la rielaborazione di quell’articolo 416 ter, la cui formulazione attuale, scambio voto contro denaro, ha avuto pochissimi riscontri nella realtà delle relazioni tra mafia e politica”. Infine Libera ricorda che “la legge delega in materia di Codice antimafia è stata approvata con voto unanime dal Parlamento, suscitando un’ampia aspettativa, che non può e non deve andare delusa. Il rischio è di perdere un'occasione e di fare un passo indietro nella lotta alle mafie”.

Libera ha annunciato quindi la III edizione di Contromafie, gli Stati Generali dell'antimafia che si svolgeranno dal 7 al 9 ottobre a Torino. Tre giorni di studio, incontro, approfondimento e proposta contro la criminalità organizzata nel nostro Paese. [GB]

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