La Finanziaria è sulla difesa

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474 milioni per la Difesa (+2,5%), 600 milioni per la missione in Iraq e 360 milioni stanziati per la NATO, come forma di "indennizzo" per la presenza delle basi dell'Alleanza Atlantica sul nostro territorio. In mezzo ai tanti "segni meno" che la Finanziaria 2006 riserva ad enti locali, sanità, cooperazione internazionale, ambiente, politiche sociali, c'è anche qualche "segno più": fra questi spicca proprio quello che registra una crescita delle spese per le forze armate.

A rilevare l'"anomalia" è la Campagna Sbilanciamoci!, che già aveva denunciato lo "scandalo" dell'8 per mille destinato allo Stato per finanziare le missioni italiane all'estero. "In Italia abbiamo una spesa procapite annua di 366 euro per le spese militari - denuncia il coordinatore della Campagna Giulio Marcon - e solo 18 per l'assistenza sociale. Dal 1997 ad oggi le spese militari sono sempre aumentate, mentre sono costantemente diminuite quelle per la cooperazione allo sviluppo. E pensare che molte di queste spese sono extra-bilancio, come il fondo di riserva di 1 miliardo per le missioni all'estero".

Due esempi la dicono lunga sulle scelte del governo: il costo dei 6 caccia
bombardieri Eurofighter che l'Italia sta costruendo equivale a quanto si spende ogni anno per dare assistenza ai disabili, ai minori a rischio, ai tossicodipendenti, ai non autosufficienti, ai disoccupati; la realizzazione della portaerei Cavour costa da sola 4 miliardi di euro, ben quattro volte l'intero Fondo nazionale per le Politiche Sociali. Tutto questo mentre cresce il business del commercio d'armi: 28 miliardi di dollari nel 2004.

Sbilanciamoci! propone tre misure per una decisa inversione di rotta: abolizione del fondo di riserva per le missioni militari all'estero, riduzione del 20% delle spese militari, aumento del 5% della tassa sulla produzione e il commercio d'armi e sul porto e la licenza d'armi. La controfinanziaria di Sbilanciamoci sarà presentata il prossimo 18 ottobre in Parlamento.

Fonte: Sbilanciamoci

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