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Italia: l'autocensura della Rai sul pestaggio del marocchino
Giustizia e criminalità
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Il video del pestaggio dei Carabinieri ai danni di un extracomunitario a Sassuolo in provincia di Modena, ripreso da un videofonino diffuso in internet sul sito di Kataweb e Repubblica online e rilanciato nell'edizione mattutina del Tg5 di ieri si riferisce a un episodio che risale al 19 febbraio scorso. "Per una settimana la notizia e il video sono stati sepolti nella cronaca regionale dell'Emilia Romagna, come se fosse un semplice regolamento di conti tra bande rivali di extracomunitari" - commenta Salamandra su Articolo 21.
"Finora i Tg entravano in fibrillazione non appena veniva rilanciato sui circuiti internazionali qualche filmato di violenze simili, ma commessi negli Stati Uniti oppure in qualche altro paese europeo. Si facevano titoli e si allestivano aperture di Tg. Poi, sui giornali assistevamo per qualche giorno a dibattiti ed analisi dotte sul come e perché ciò poteva essere accaduto e se era giusto farlo vedere o meno al grande pubblico". Stupisce che, mentre "l'avversario storico" del Tg1, il Tg5 di Mediaset, nell'edizione delle 8, manda in onda con estrema professionalità e completezza il servizio con il filmato del pestaggio, alla RAI di Saxa Rubra fanno finta di non avere né occhi né orecchie. "Il giornalismo italiano oramai soffre di un istinto autocensorio di sopravvivenza: meglio non parlare dei fatti sgradevoli di casa nostra (e così non si mandano in onda le inchieste "scomode" degli eroici Ranucci e Torrealta di Rainews 24), perché più comodo usare il bilancino di un finto pluralismo o par condicio persino sulla cronaca e i fatti della società" - nota il corsivista di Articolo 21.
Circa l'episodio sono "paradossali le reazioni delle forze politiche di centrodestra" - commenta l'Unità online. Eppure la scena ripresa dalla telecamera agghiacciante. Si vedono chiaramente i carabinieri infierire con i pugni sull'immigrato ubriaco e ormai immobilizzato e poi calpestarlo. Immagini brutali, ma la forzista Isabella Bertolini afferma: "Siamo a fianco all'Arma dei Carabinieri, ai militari coinvolti nei fatti di Sassuolo e a tutti coloro che ogni giorno rischiano in prima persona per difendere i cittadini onesti dall'offensiva di delinquenti senza scrupoli". Dalla Lega Nord addirittura una raccolta di firme a favore dei Carabinieri pestatori per "sollecitare l'immediato reintegro dei due militi nella compagnia Carabinieri di Sassuolo". E "solidarietà ai carabinieri" "che sono rimasti feriti nel tentativo di bloccare l'energumeno" viene espressa dal ministro Carlo Giovanardi, così come il portavoce di An Ronchi pur "nel pieno rispetto delle indagini in corso".
Di tutt'altro tenore le reazioni del centrosinistra. "La legge non ammette abusi, soprattutto da parte di chi la deve far rispettare. Una regola che vale per tutti i paesi", affermano il segretario dei Ds della provincia di Modena, Ivano Miglioli. Il Verde Paolo Cento accusa "la legge Bossi Fini ha la pesante responsabilità di aver creato un clima di intolleranza culturale nei confronti dell'immigrazione senza aver garantito né più sicurezza per i cittadini, né integrazione per gli extracomunitari democratici, dove i violenti, anche se sono tutori dell'ordine, finiscono sotto processo".
"L'Arma ha provveduto subito ad aprire un'inchiesta. Certamente se ci saranno provvedimenti da prendere l'Arma li prenderà" - ha commenato ieri il Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. "L'Arma dei Carabinieri non ha nulla da nascondere perché la stragrande maggioranza dei carabinieri sono come quel giovane ferito che sono andato a trovare questa mattina all'ospedale Sacco" - ha terminato Pisanu, riferendosi all'agente colpito da un proiettile nella sparatoria di ieri a Cusano Milanino a seguito di una tentata rapina a un supermercato.
Va ricordato che l'episodio delle violenze dei Carabinieri è stato ripreso dal videofonino di un ragazzo di religione musulmana, che ha recapitato il filmato all'Associazione dei giovani islamici di Sassuolo, i quali con molta avvedutezza ed intelligenza, anziché farne un uso strumentale sul loro sito lo hanno fanno visionare al comando dell'Arma e alla magistratura (tanto da ricevere in questi giorni i complimenti del comando generale dei carabinieri). Solo dopo una settimana, il video è apparso sul sito di Kataweb e Repubblica on line e rilanciato nell'edizione mattutina del Tg5 di ieri. [GB]