Italia: attesa storica sentenza per tre desaparecidos italiani

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Il 5 marzo la pubblica accusa, davanti la Corte d'Assise di Roma, ha chiesto quattro ergastoli nel processo contro gli ufficiali della Marina argentina accusati dell'omicidio premeditato di tre "desaparecidos" di origine italiana, scomparsi durante la dittatura militare che governò a Buenos Aires tra il 1976 e il 1983. Oggi 14 marzo avranno diritto di replica i legali degli imputati e poi toccherà alla corte emettere il verdetto. Un ampio dossier di Selvas.org ricostruisce l'evoluzione del processo "con la convinzione che "il vizio della memoria" deve risvegliare quel senso di cittadinanza planetaria per esigere giustizia, verità e riparazione nei confronti dei migliaia desaparecidos, studenti o operai, sindacalisti o suore, militanti politici o preti, sindacalisti o maestre, torturati, assassinati, scomparsi grazie al criminale Plan Condor (la prima forma di globalizzazione del terrore delle dittature militari in America Latina negli anni '70), oggi attualizzato nel Plan Colombia, senza dimenticare che la guerra anticomunista ha insanguinato anche l'Italia".

Davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Lucio D'Andria, il pm Francesco Caporale ha chiesto lo scorso 5 marzo di condannare al carcere a vita Jorge Eduardo Acosta, Ignacio Alfredo Astiz, Raul Jorge Vildoza e Antonio Hector Febres per aver rapito e ucciso tra il 1976 e il 1977 Angela Maria Aieta, Giovanni Pegoraro e sua figlia Susanna. Gli omicidi avvennero in Argentina nell'ambito del "processo di riorganizzazione nazionale" seguito al golpe del 24 marzo 1976, in cui ebbero un ruolo diversi ufficiali della Marina argentina riuniti nel "Grupo de Tareas 3.3.2." presso la Escuela Superior de Mecanica de la Armada (Esma), all'epoca usata come centro clandestino di tortura. Le persecuzioni riguardarono tutti gli oppositori politici del regime, e, in particolare, i simpatizzanti di sinistra.

La posizione di Emilio Eduardo Massera, all'epoca dei fatti comandante della Marina Militare argentina e inizialmente accusato insieme agli altri ufficiali, è stata invece stralciata per valutare se sia affetto da disturbi mentali. Il pm Caporale ha chiesto anche l'assoluzione per Antonio Vanek. Tra gli imputati, Alfredo Astiz, conosciuto con il soprannome di "angelo biondo", è ricercato anche in Spagna, Francia e Svezia per accuse simili e Jorge Acosta, soprannominato "la tigre", è ricercato in Francia e Svezia.

All'epoca del sequestro Susanna Pegoraro era incinta. Dopo il parto la bambina le fu sottratta e venne affidata ad un ex ufficiale del regime: è stata rintracciata alcuni anni fa. La magistratura ha già processato altri ufficiali argentini accusati di essere implicati nella scomparsa di cittadini con passaporto italiano durante gli anni della dittatura, con una storica sentenza del 2000. Ancora nessun colpevole, però, è stato estradato in Italia, inizialmente perché i casi erano coperti da amnistia e successivamente, quando questa fu revocata, perché i sospetti cominciarono a dover rispondere delle stesse accuse in Argentina.

di Cristiano Morsolin
Fonte: Selvas.org

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