Israele spara e arresta i pacifisti

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Da Tel Aviv e Gaza, l'interminabile scia di sangue ha raggiunto anche il villaggio di Masha, vicino a Kalkilya (Cisgiordania). Centocinquanta pacifisti, membri di un gruppo denominato "Anarchici contro la barriera", erano impegnati in una manifestazione di protesta contro il "Muro dell'apartheid", quando i soldati israeliani, per disperderli, hanno prima fatto uso di candelotti lacrimogeni e dopo colpi di avvertimento hanno sparato contro i dimostranti che stavano cercando di danneggiare la barriera, ferendo l'israeliano Gil Naamati in modo serio e leggermente una donna statunitense. I due feriti sono stati ricoverati all'ospedale Bellinson di Tel Aviv, dove Naamati è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. "Le sue condizioni sono stazionarie", afferma una fonte ospedaliera.

Una delegazione dell'Associazione per la Pace è giunta oggi in Palestina ed Israele dove parteciperà al programma di iniziative promosse dal GIPPP (campagna per la protezione della popolazione palestinese), terrà inoltre incontri con le organizzazioni pacifiste israeliane. Intanto peggiora la situazione a Nablus dove continuano a svolgersi le attività del Presidio di Pace. Una colonna di una decina di mezzi blindati israeliani è entrata in città ed ha circondato il campo profughi di Balata. Almeno 70 persone sono state fermate dai militari israeliani, ed un ragazzo palestinese di 18 anni è stato ucciso. Resta sempre in vigore il blocco totale dei Territori di Cisgiordania e Gaza decretato giovedì sera da Israele a seguito dell'attentato suicida vicino a Tel Aviv. Per seguire i resoconti della delegazione è stato allestito un sito blog.

Da segnalare l'intervista che Matteo Fagotto della redazione di Warnews ha fatto a Yasser Arafat che non ha voluto che gli venissero poste domande e non ha precisato la sua posizione sul terrorismo palestinese. Dai contenuti comunque interessanti il racconto di Yasser Arafat è centrato sull'oppressione israeliana in Cisgiordania e sulla situazione del muro di cui pubblichiamo uno stralcio. "Il muro che Israele sta costruendo attorno alla West Bank sta riducendo la nostra terra a una sorta di Bantustan, come quelli creati dal Sudafrica bianco durante l'aparthaid. Il 58% della West Bank e' stato confiscato dagli Israeliani, nella citta' di Kalkilya c'e' solo un accesso per ben 40.000 persone e Tulkarem, Jenin e Rafah (nella striscia di Gaza) sono nella stessa situazione. Molti campi profughi, come quello di Jenin l'anno scorso, sono continuamente attaccati dai loro F-16, dagli Apache, dai loro missili e dai loro carri armati".

Altre fonti: War News, Peacelink

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