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Iraq: a Nassiriya si è sparato su civili e ambulanza
Giustizia e criminalità
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Sul Corriere della Sera di venerdì 3 febbraio , Fiorenza Sarzanini firma un articolo, intitolato "A Nassiriya sparammo su civili e ambulanza", in cui si racconta che il 25 gennaio scorso il caporalmaggiore Raffaele Allocca ha ammesso davanti ai giudici della Procura militare di aver obbedito all'ordine di sparare su un'ambulanza, e che i soldati italiani hanno fatto fuoco contro i civili più volte, durante la cosiddetta "battaglia dei ponti". Allocca conferma, scrive Sarzanini, la versione sempre negata dalle Forze armate e dall'allora ministro degli Esteri Franco Frattini che in Parlamento dichiarò: 'Non è vero che si trattava di un mezzo di soccorso, era un'autobomba". Allocca si trovava in Iraq con il reggimento Lagunari Serenissima di Venezia. Ora è accusato dalla procura di "uso aggravato delle armi", ma il 28 agosto 2004 il generale Corrado Dalzini gli aveva invece "consegnato un encomio per aver 'contribuito in maniera determinante al successo dell'operazione'".
Le vittime "dell'operazione" furono almeno quattro, "tra loro una donna incinta e un signore anziano". "Non furono gli unici civili uccisi dai soldati italiani durante quella battaglia - scrive ancora Sarzanini - È lo stesso Allocca ad ammetterlo".
Nell'articolo si legge anche un'altra storia fin qui ignorata dai media italiani: "Il 22 agosto 2004, dieci giorni dopo averlo sequestrato nella zona a sud di Nassiriya, i miliziani dell'Esercito del Mahdi rilasciarono il giornalista statunitense Micah Garen. E pubblicamente affermarono: 'È un messaggio di pace.
Lo abbiamo liberato anche perché ha fatto chiarezza sull'operato dei militari italiani'. Era stato proprio Garen, dopo la battaglia dei Ponti, ad accusare i soldati impegnati nella missione Antica Babilonia di aver fatto esplodere non un'autobomba, ma un'ambulanza. E aveva filmato il mezzo".
Qualche settimana fa la procura militare ha ottenuto una proroga delle indagini. I magistrati de⭀vono infatti accertare non soltanto il ri⭀spetto delle regole d'ingaggio, visto che i soldati italiani sono in Iraq in mis⭀sione di pace, ma soprattutto ricostru⭀ire la catena di comando. Come hanno sottolineato i difensori del caporal⭀maggiore e ha ribadito lui stesso du⭀rante l'interrogatorio, l'ordine di spa⭀rare arrivò dai superiori. E dunque è presumibile che dovranno essere con⭀vocati non soltanto il maresciallo Sti⭀vai, ma anche il capitano Guaschino.
Fonte: Osservatorio sull'Iraq