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Emarginazione e odio: rifugiati siriani, ‘vittime invisibili’ del sisma in Turchia
Giustizia e criminalità
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Foto: Nk Ni da Unsplash.com
“Ci hanno accusato di infastidire le persone, ma da queste parti non si vede nessuno”. Sheikh Ahmad Al Ahmad, esperto islamico e responsabile di un polveroso centro per profughi siriani nel sud-ovest della Turchia, racconta il dramma delle numerose famiglie ospiti da mesi al suo interno perché costrette ad abbandonare le case in seguito al devastante terremoto del 6 febbraio. In seguito alla denuncia, la polizia è intervenuta per distruggere parte delle tende in cui vivevano i rifugiati. “Siamo a corto di donatori” aggiunge, e presto non rimarranno cibo o generi di prima necessità per la loro sopravvivenza. Una testimonianza, fra le tante, raccolte da The National e che conferma il clima di xenofobia e odio verso i 3,5 milioni di rifugiati siriani in Turchia, alimentato dalle stesse autorità che vogliono cacciarne almeno un milione.
I rifugiati, soprattutto siriani, sono considerati gli “invisibili” della catastrofe, il “capro espiatorio” delle criticità - soprattutto economiche e sociali - che caratterizzano il Paese in questo periodo storico. L’anello debole di una catena di vessazioni e sfruttamento a livello lavorativo, con stipendi più bassi e condizioni - in alcuni casi - che sfiorano la schiavitù, sommati a un costo della vita aumentato a dismisura a causa della svalutazione della moneta locale. La loro situazione, a oltre sei mesi dal devastante terremoto, si fa sempre più drammatica e a poco sono servite, sinora, le denunce di associazioni o gruppi attivisti. La conferma arriva da uno studio in tre parti curato dalla professoressa Didem Danış, presidentessa e fondatrice della Migration Research Association (Gar), intitolato “Migranti e terremoto”, che mostra un quadro allarmante.
Sono “le vittime invisibili della catastrofe” spiega Danış, docente alla Galatasaray University, una delle più autorevoli di Istanbul, cuore economico e commerciale della Turchia. Ve ne sono almeno 1,7 milioni nelle zone colpite dal sisma, soprattutto fra i siriani in fuga dalla guerra e che beneficiano di una protezione temporanea, cui si sommano rifugiati ed espatriati per questioni economiche provenienti da altri Paesi. “Circa il 12% della popolazione affetta a vario titolo dal terremoto - spiega al sito turco Bianet - è composta da migranti”...