Cile: Fujimori sarà estradato in Perù, plauso di Amnesty

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La Corte suprema del Cile ha accolto in via definitiva la richiesta di estradizione dell'ex presidente peruviano Alberto Fujimori avanzata dalle autorità di Lima con l'accusa di "corruzione e atrocità". Con una sentenza presa all'unanimità, la Corte Suprema ha ribaltato una prima sentenza favorevole all'ex capo di Stato ed ha concesso l'estradizione per cinque casi di corruzione e due di violazione dei diritti umani. In Perù, Fujimori sarà infatti processato per "peculato e violazione dei diritti umani": reati che avrebbe commesso tra il 1990 e il 2000, durante la sua presidenza. Tramite del suo legale, l'ex presidente di origini giapponesi, ha fatto sapere di accettare il verdetto: "Rispetteremo la decisione della giustizia cilena" - ha affermato il difensore, Gabriel Zaliasnik.

La decisione della Corte suprema cilena rappresenta per Amnesty International "un passo avanti fondamentale perché vi sia giustizia per le migliaia di vittime di tortura, uccisioni, sparizioni forzate e altre violazioni dei diritti umani commesse sotto il suo governo". "Le autorità peruviane devono dare seguito alla decisione della Corte suprema cilena e assicurare che tutte le vittime delle violazioni dei diritti umani commesse sotto il governo di Fujimori ricevano giustizia e riparazione" - conclude il comunicato di Amnesty International.

Fujimori, 69 anni, si trova in Cile da novembre 2005, quando fu arrestato in esecuzione di un mandato di cattura internazionale. Il governo di Lima aveva chiesto l'estradizione di Fujimori per 10 capi d'imputazione, tra cui la corruzione e la violazione dei diritti umani. Fujimori, dopo essere fuggito nel 2000 in Giappone per sottrarsi alla giustizia peruviana, si era recato in Cile nel 2005 nella speranza di poter manipolare le ultime elezioni in Perù. L'ex presidente peruviano, al potere dal 1990 al 2000, era stato posto agli arresti e successivamente liberato su cauzione dalla magistratura cilena in attesa della sentenza di estradizione in Perù.

Fujimori è accusato di essere il mandante del massacro di 25 persone che furono assassinate a sangue freddo nei quartieri di Cantuta e Barrios Altos, a Lima, dal famigerato squadrone della morte "Colina", incaricato di lottare contro la guerriglia maoista di "Sendero Luminoso". Secondo le organizzazioni dei diritti umani, nessuna delle persone assassinate aveva avuto contatti con la guerriglia come sostenevano i servizi segreti. "Il Cile ha il dovere etico e giuridico di estradare un latitante, trattandosi di un imputato sul quale pendono accuse di aver perpetrato crimini di lesa umanità" - aveva dichiarato il 1 giugno scorso la Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh).

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