Balcanicamente è stato questo!

Stampa

Sono passati quasi tre mesi dal nostro rientro dai Balcani: Serbia, Bosnia Erzegovina, passando per Croazia e Slovenia. Un viaggio di 8 giorni, in cui abbiamo oltrepassato tante frontiere con il nostro furgone, carichi di aspettative, desiderio di conoscere e di giustizia.

Balcanicamente, un progetto di IPSIA del Trentino, è stato questo: andare per vedere con i propri occhi e parlare per sentire con le proprie orecchie, ma soprattutto farlo noi 8 giovani per poterlo raccontare a chi è restato a casa, raccontarlo a più persone possibile. Raccontare cosa? La “Balkan Route”, cioè la rotta balcanica percorsa da migliaia di persone che stanno lasciando i loro Paesi. Tanti sono i motivi: guerre, violenze, oppressioni politiche, un sistema economico che non fa altro che aumentare le disuguaglianze tra ricchi e poveri, distruggendo storie di vita, mietendo vittime al pari di un conflitto bellico.

Così in questi giorni mi sono accorto di quanto sia difficile, estremamente difficile, guardare negli occhi le persone. Guardarle negli occhi quando tu sei un italiano, un europeo: come faccio a non vergognarmi, quando i volti che mi stanno davanti sono i volti di chi, per arrivare in Europa, deve attraversare migliaia di chilometri a piedi, su mezzi di fortuna, gommoni, affidandosi a trafficanti? Io per andare nei loro Paesi ho solo bisogno di un semplice visto e un po’ di coraggio, per vincere la mia stupida paura di volare.

Come faccio a non vergognarmi quando i volti che mi stanno davanti sono quelli di chi paga il prezzo di guerre spesso combattute con armi prodotte anche in Italia, o comunque in Europa, Stati Uniti o Russia che siano? O di chi paga il prezzo dello sfruttamento economico e della terra voluto dalle nostre multinazionali europee?

Come faccio a non vergognarmi quando le persone davanti a me stanno tutte rischiando la vita loro e delle loro famiglie per entrare nel mio Paese? Ma soprattutto, quando l’Italia e l’Europa fanno di tutto per evitarlo! Una trappola per topi, in cui chi fugge da casa propria si ritrova a essere l’inerme e costante vittima: obbligati a fuggire, sono obbligati a non arrivare a destinazione, rimanendo in un limbo che significa sfruttamento, assenza di diritti, assenza di una casa, sfinimento, a volte morte.

E’ difficile guardare negli occhi. E’ difficile guardare negli occhi le persone quando scopri che l’Unione Europea finanzia gli stati per assicurare al meglio i confini, quando ti raccontano che lungo i confini di questa zona cuscinetto tra l’Unione Europea e il diverso ci sono pattuglie della polizia di diversi paesi, ci sono sensori termici, droni, fili spinati. Questi sono gli equipaggiamenti di una guerra. Una guerra che ormai è combattuta contro i poveri, contro chi vuole ricominciare, contro chi è stato più sfortunato

Balcanicamente è stato un viaggio per di dire no a questa guerra, per raccontarne un pezzetto e per fare qualcosa per uscire dall’indifferenza e dalla fatica di prendere una parte.

Da IPSIA del Trentino

Ultime su questo tema

Quella pagina oscura sulla morte di Bianzino

19 Ottobre 2025
Elle Biscarini e Sara Calini ci raccontano con una serie di podcast il caso della morte di Aldo Bianzino, una storia piena di ombre.

Contro la pedo-pornografia: l’UE rinvia la decisione finale

18 Ottobre 2025
Il voto del Consiglio Europeo sul regolamento della Chat Control è rimandato. (Miriam Rossi)

Dopo la bomba sotto la casa del collega Sigfrido Ranucci...

17 Ottobre 2025
La solidarietà di tutta la redazione a Ranucci e alla sua famiglia. Ma non basta la solidarietà dopo le bombe. (Raffaele Crocco)

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

Siria, prime elezioni dopo la caduta di Assad

12 Ottobre 2025
Nelle prime elezioni parlamentari indirette, il volto del nuovo potere preoccupa le minoranze con l’incognita Israele. (Alessandro De Pacale)

Video

Riccardo Iacona: Viaggio nell'inferno delle carceri italiane