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Balcani: dossier di Iwpr su Tribunale dell'Aja e riconciliazione
Giustizia e criminalità
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Osservatorio sui Balcani presenta la prima delle tre parti del lungo dossier di IWPR su come a più di dieci anni dalle guerre in Bosnia e in Croazia la giustizia dispensata dall'Aja possa aiutare le comunità divise dei Balcani a procedere sulla strada della riconciliazione. "Questo dossier rappresenta il risultato degli sforzi di IWPR di scavare in profondità nella ampiamente condivisa asserzione secondo cui il TPI ha un ruolo centrale da giocare nell'aiutare le comunità divise dei Balcani a riconciliarsi con la loro violenta storia recente, e a riconciliarsi le une con le altre" - riportano i promotori dell'indagine. La ricerca ha comportato incontrare sopravvissuti di alcune delle peggiori atrocità delle guerre degli anni '90, rappresentanti della società civile dei Balcani e importanti figure del TPI, così come pure accademici di livello internazionale il cui lavoro s'incentra sulla giustizia della transizione e sulla riconciliazione postbellica.
Anche se i temi in gioco sono di portata regionale, questo dossier si concentra sulla Bosnia, paese in cui la questione della riconciliazione è forse più cruciale e più complessa che in qualsiasi altra parte dei Balcani. Qui la guerra ha coinvolto tutti e tre i principali gruppi etnici, contrapponendoli in un conflitto che ha visto alcuni dei più efferati crimini dell'intero periodo. "Ciò che abbiamo scoperto attraverso le nostre ricerche, come ci si poteva aspettare, si è rivelato essere uno stato di cose incredibilmente complesso, in cui le consuete affermazioni di comodo sulla giustizia, la verità e la riconciliazione si dissolvono rapidamente"- notano i curatori.
I risultati suggeriscono che se pure il TPI è in grado di giocare un qualsiasi ruolo nel promuovere la riconciliazione nei Balcani, lo può fare solo nel contesto di un'intricata ragnatela di fattori interconnessi, dipanare la quale potrebbe richiedere decenni. Al cuore del problema si trovano un'intensa resistenza da parte di molti nella regione ad accettare la realtà che il proprio gruppo etnico commise delle atrocità, e questioni politiche rimaste senza risposta, che rendono difficile guardare in prospettiva verso il futuro. Allo stesso tempo è chiaro che tutte le opportunità il TPI può avere per contribuire al complesso processo della riconciliazione sono state per molto tempo vanificate dalla sua incapacità a rapportarsi con la gente della regione.
Il tribunale dell'Aja fu costituito nel 1993, con lo scopo di consegnare alla giustizia chi maggiormente si era reso responsabile dell'ondata di orrori che aveva percorso i Balcani all'indomani del collasso del vecchio ordine jugoslavo, all'inizio del decennio. Sia la Bosnia che la Croazia erano al tempo sommerse dalla violenza, e c'era la sensazione che bisognasse fare qualcosa in risposta alle immagini televisive dei bombardamenti indiscriminati, delle case bruciate, dei prigionieri macilenti, e le prove delle diffuse e sistematiche pulizie etniche. "Oggi la violenza si è conclusa ma i Balcani restano molto divisi" - notano i curatori
Il dossier è frutto del lavoro di ricerca e compilazione di Merdijana Sadovic, corrispondente di IWPR da Sarajevo ed Ahmici; Michael Farquhar, giornalista di IWPR a Londra; Caroline Tosh, collaboratore di IWPR da Londra; e Janet Anderson, direttrice del Programma di giustizia internazionale di IWPR all'Aja. [GB]