Afghanistan: ritornano violenze e talibani, a rischio gli aiuti

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In una recente dichiarazione all'agenzia di informazione dell'Onu Irin News, l'Afghan Independent Human Rights Commission (AIHRC) afferma che le violazioni dei diritti umani sono in aumento in Afghanistan. "Sfortunatamente il grafico delle violazioni dei diritti umani cresce di giorno in giorno" - ha dichiarato il portavoce della Commissione Nadir Nadiri - che sottolinea come nel Paese "non vige alcuna legge, la polizia stessa è responsabile di violazioni, continuano i processi con uccisioni sommarie e le detenzioni nelle prigioni dei signori della guerra".

Dal giugno scorso la Commissione ha registrato 634 violazioni tra le quali processi sommari, stupri, traffico di donne e bambini, distruzione di proprieta pubbliche e private. Sono tuttora attive una serie di prigioni comandate dai signori della guerra ed alcuni di essi usano prigioni pubbliche come propri luoghi di detenzione. Un Rapporto della United Nations Assistant Mission in Afghanistan (UNAMA), riporta che le violazioni sono esacerbate dalla mancanza di un sistema di polizia nazionale capace di far osservare la legge oltre che dalla debolezza del sistema giudiziario.

Secondo AIHRC la stessa credibilità del governo Karzai è in questione, in quanto "il governo non sta perseguendo i responsabili delle violenze, incoraggiandoli cosi a continuare". A questo si aggiunge il problema della bassa rappresentanza dei Pashtun, il maggior gruppo etnico in Afghanistan, nei posti di governo che può creare una "insormontabile barriera" alle speranze di stabilizzazione del Paese.

 

Rapporto di CARE sulla situazione degli aiuti in Afghanistan:
Good intentions will not pave the road to Peace in Afghanistan
(in inglese .pdf)

Intanto un rapporto di Eurasianet riporta di nuovi combattimenti tra le truppe afghane e i combattenti Talibani che si stanno ricostruendo in Afghanistan, occupando anche posizioni chiave nella sicurezza e preparando una nuova jihad. Secondo il governo Karzai a sostenere questi gruppi vi sarebbe l'amministrazione del Pakistan. "Abbiamo informazioni che i combattenti talibani ricevono training e finanziamenti dalle aree tribali del Pakistan. Ogni combattente riceve 20.000-25.000 rupie (circa 400-450 dollari) al mese".

Sempre l'agenzia Eurasianet riporta inoltre che il ministro dell'Istruzione afghano Yunus Qanooni ha recentemente messo in guardia che la mancanza di fondi può portare alla chiusura di varie scuole soprattutto nelle zone più remote. Secondo la Asian Development Bank il governo afghano avrebbe un deficit annuale di 242 millioni di dollari.

"Meno dell'1% degli 87 miliardi di dollari chiesti da Bush per le spese del dopoguerra in Iraq e Afghanistan è destinato alla ricostruzione dell'Afghanistan". Lo afferma un dettagliato rapporto sulla situazione afghana dell'ong statunitense CARE che denuncia inoltre come solo il 40% degli aiuti promessi dalla comunità internazionale è stato effettivamente messo a diposizione delle agenzie umanitarie che adesso sono vittime di crescenti attacchi armati. "Più gli afghani sono costretti ad aspettare segni concreti di aiuto, maggiore è la facilità con cui gruppi estremisti possono far leva sul risentimento della gente per atti criminali" - ha affermato Kevin Henry, Direttoire di CARE Usa. [GB]

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