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Msf: vittoria dei malati di Aids nei confronti della Bristol Myers Squibb
Codici di condotta
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Medici Senza Frontiere (MSF) si unisce agli attivisti tailandesi nel festeggiare l'importantissima vittoria ottenuta nella lotta per rendere accessibili i farmaci anti-Aids. La multinazionale farmaceutica americana Bristol Myer Squbb (BMS) si è, infatti, ritirata da una causa in corso dal 2001 rinunciando al brevetto sulla didanosina (ddl): uno dei farmaci anti-Aids inclusi nella lista dei farmaci essenziali dell'OMS. La rinuncia al brevetto consentirà all'industria nazionale di produrre un equivalente generico del farmaco così che il prezzo della terapia potrà essere sensibilmente ridotto.
La causa contro BMS è stata intentata da due organizzazioni non governative locali (la Aids Access Foundation e la Foundation for Consumers) e da alcuni pazienti. I ricorrenti affermavano che il brevetto sulla didanosina concesso alla Bristol in Tailandia non era valido in quanto il principio attivo non poteva più considerarsi innovativo.
In primo grado i giudici tailandesi avevano già ordinato alla BMS di rinunciare al brevetto, ma i titolari dell'industria erano ricorsi in appello. Ora la Bristol ha raggiunto un accordo con le due Ong ritirandosi dalla causa e rinunciando alla pretesa di monopolio. La Government Pharmaceutical Organization (Gpo) potrà a partire da adesso lavorare per iniziare la produzione.
"Già nella sentenza dell'ottobre 2002, i giudici avevano fatto esplicito riferimento alla dichiarazione di Doha, nella quale gli stati membri del Wto ribadirono il principio della superiorità della salute rispetto agli interessi commerciali: poiché in questo caso il brevetto poteva impedire l'accesso a un farmaco essenziale, si riconosceva ai pazienti il diritto di ricorrere contro il brevetto", spiega Raffaella Ravinetto, vicepresidente di MSF -Italia e membro della Campagna per l'Accesso ai Farmaci Essenziali. "Purtroppo però - aggiunge la Ravinetto - questa importante vittoria non porterà alcun beneficio ai malati di Aids tailandesi se, come spiegato anche dalla prestigiosa rivista The Lancet, verranno ratificati gli accordi commerciali con gli Usa attualmente in via di negoziazione, in base ai quali la Tailandia sarà costretta ad adottare norme sui brevetti ben più rigide di quelle previste dai trattati internazionali".
Il Sud-Est asiatico è, secondo l'Oms, una delle aree dove l'epidemia di Aids si sta diffondendo ai ritmi più preoccupanti: in quell'area almeno 900mila persone avrebbero urgentemente bisogno di farmaci antiretrovirali, ma appena 60mila (pari al 7%) li ottengono. Nella sola Tailandia un milione di persone sono sieropositive. MSF lavora in Tailandia dal 1983 e dal 1995 assiste i sieropositivi: nei 5 progetti di lotta all'Aids MSF somministra antiretrovirali a circa mille persone, tra cui 120 bambini.