L'occhio su Davos e le multinazionali

Stampa

A Davos si sta concludendo il "The Public Eye on Davos", il forum alternativo al World Economic Forum (WEF) organizzato da Berne Declaration, Pro Natura e da numerose Ong provenienti da tutti i continenti. La coalizione di Ong chiede nuove regole per una reale responsabilità sociale e ambientale delle imprese che tanto viene decantata nell'accordo ad adesione volontaria del Global Compact promosso dalle Nazioni Unite. "Le società che hanno firmato il Global Compact non possono essere giudicate responsabili per le violazioni alle disposizioni sociali ed ecologiche e di fatto mancano meccanismi di sanzione" - ha commentato Matthias Herfeldt della Berne Declaration. Da ricordare che il Forum è stato aperto da Mary Robinson, responsabile dell'alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Le organizzazioni non governative presenti al forum di confronto sulle responsabilità sociali e ambientali delle multinazionali di Davos che fanno parte del Network Bank Track, tra cui la Campagna per la riforma della Banca mondiale, plaudono alla decisione della Citigroup di dotarsi di nuove ed innovative linee guida ambientali. In particolare Citigroup, il più grande gruppo bancario al mondo, si preoccuperà di non finanziare progetti in zone dal delicato equilibrio ambientale, che sono legati alla deforestazione illegale o che provocano i cambiamenti climatici, mentre punterà ad investire sullo sviluppo ecologicamente sostenibile. Ma il Network BankTrack denuncia in questi giorni la mancata applicazione degli stessi Equator Principles, portando il controverso progetto di oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC) in Turchia, Georgia ed Azerbaigian come esempio.

Intanto i gruppi antiglobalizzazione si mobilitano per impedire e disturbare lo svolgimento del WEF. Una protesta dai piccoli numeri ma molto efficace e gioiosa. Nella giornata di giovedi un gruppo di uomini-occhio ha visitato le stanze del WEF traformandosi in ispettori dell'economia globale. Intanto l'Alleanza di Olten ha rinunciato ad organizzare una manifestazione a Davos, e gli sforzi del Coordinamento AntiWTO Svizzero e degli altri gruppi si sono concetrati nella giornata di mercoledi 21 gennaio con dei blocchi stradali in cui 400 persone hanno interrotto per un'ora la circolazione della via d'uscita principale dell'aereoporto di Zurigo Kloten, dove sono arrivati la maggior parte dei delegati del WEF. Una manifestazione è comunque convocata a Davos dall'Alleanza Rivoluzionaria per sabato 24 gennaio. Lo stesso giorno un altro gruppo di oppositori al WEF, Da Davos, manifesterà invece a Coira.

Common Dreams, The Public Eye on Davos, Indymedia Svizzera

Ultime su questo tema

La scheggia impazzita di Israele

11 Settembre 2025
Tel Aviv colpisce, implacabile, quando e come gli pare, nella certezza dell’impunità interna e internazionale. (Raffaele Crocco)

Eternit e panini kebab

10 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Il lavoro delle Ong nel Mediterraneo, tra minacce e ostruzionismo

29 Agosto 2025
Dopo l’attacco alla Ocean Viking, abbiamo intervistato Sara, Protection officer a bordo della nave Humanity 1. (Maddalena D´Aquilio

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Video

Pier Luigi Vigna sulla Responsabilità Sociale d'Impresa