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Banca Etica: una nuova sede all'insegna della bioedilizia
Codici di condotta
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Banca Etica ha inaugurato i lavori della sua nuova sede centrale di Padova. Senza smentirsi rispetto ai valori che la ispirano. La sede verrà infatti costruita in base alle regole della bioedilizia e con tecniche per la riduzione dei consumi energetici. L'Associazione nazionale architettura biologica ha evidenziato intanto il paradosso che l'Italia rischia di essere paralizzata dai black out energetici ma Governo e Regioni non procedono al varo degli incentivi per l'installazione di pannelli solari.
E' stato Fabio Salvato, Presidente dell'istituto di credito di Padova, a presentare la ristrutturazione di quella che diverrà la nuova sede di Banca Etica. Ristrutturazione che mira anche al recupero di una importante zona della città, caratterizzata da interessanti edifici storici. Sono infatti previsti olra agli spazi per soddisfare le esigenze sempre maggiori di Banca Etica e di un'attività in costante espansione anche luoghi a disposizione dei cittadini e delle associazioni. Verranno ospitate mostre, attività, informazioni legate ai progetti di cooperazione e sviluppo. Tutto l'intervento verrà realizzato con severa attenzione alle regole della bio-ediliza ed alle tecniche per la riduzione dei consumi energetici e per l'eliminazione dei fattori inquinanti: dalle scelte dei materiali edilizi, all'adozione di sistemi tecnologici passivi, fino al controllo del ciclo dell'acqua per la riduzione dei consumi idrici. Alla fine dei lavori l'edificio sarà certificato dall'ANAB (Associazione nazionale architettura biologica) come "edificio bio-ecologico".
Un attestato di certificazione energetica per ogni edificio da rinnovare ogni dieci anni sarà comunque previsto a partire dal 2006 dalla nuova direttiva europea 2002/91/Ce sul rendimento energetico degli edifici che prevede la concessione edilizia solo a patto che si rispettino i criteri del basso consumo di illuminazione e riscaldamento.
Proprio l'ANAB e Assolterm nei giorni scorsi hanno fatto notare la forte contraddizione sviluppatasi in quest'estate di caldo torrido. Si alimentano i timori legati ai black-out elettrici ma Governo e regioni nulla fanno per promuovere l'installazione di pannelli solari. "Non pensiamo di risolvere i fin troppi problemi del Pianeta" dichiarano i responsabili delle due associazioni "ma vorremmo proporre una semplice riflessione: se venissero sostituiti solo il 20% degli scaldabagni elettrici con pannelli solari, il risparmio energetico sarebbe tale che non sentiremmo certamente parlare in questi giorni di rischio black-out, né di centrali nucleari o termoelettriche".
Fonti: Banca Etica, ANAB, Assolterm;