Palestina-Israele: un muro davanti alla Corte dell'Aja

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Il prossimo 23 Febbraio la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) dell'Aja ascolterà gli interventi e le testimonianze sul Muro israeliano in Cisgiordania. Il Governo di Israele ha reso nota la decisione di boicottare le audizioni della Corte Internazionale di Giustizia. Secondo i consulenti legali del Governo, la ICJ non avrebbe infatti la competenza per pronunciarsi sulla questione e in questa decisione Israele trova sostegno nella posizione assunta da altri Paesi come gli Stati Uniti, la Germania, il Canada e l'Australia.

Il trasferimento del caso alla Corte dell'Aja è stato deciso dall'Assemblea Generale dell'Onu con una risoluzione adottata con 90 voti favorevoli, 8 contrari, tra i quali quelli di Israele e USA, e 74 astensioni tra cui quelle dei Paesi dell'Unione Europea. Tale risoluzione, presentata su proposta dei palestinesi, contiene la richiesta alla Corte di emettere "un parere sulle conseguenze legali derivanti dalla costruzione del muro di separazione da parte di Israele, forza occupante nei Territori palestinesi occupati".

Pur non essendo vincolante, la sentenza cui giungerà la Corte dell'Aja avrà un alto valore simbolico e morale, in quanto potrà condizionare l'opinione pubblica mondiale riguardo il tristemente famoso muro definito dai palestinesi "Muro dell'apartheid", ma che per gli israeliani rappresenta una barriera di sicurezza per difendere il Paese dagli attentati suicidi dei militanti palestinesi.

Anche se i rappresentanti del Governo Sharon non saranno presenti all'Aja, non mancheranno le iniziative di protesta di varie associazioni e organizzazioni a favore del muro. Nelle strade dell'Aja verrà, infatti, esposta la carcassa annerita dell'autobus della linea 19 di Gerusalemme, saltato in aria per un attentato suicida palestinese, a causa del quale morirono più di dieci israeliani. La compagnia aerea israeliana El Al inoltre sta vendendo biglietti a prezzi ridotti per garantire la presenza all'Aja di centinaia di attivisti politici israeliani.

Intanto varie organizzazioni internazionali e della società civile stanno facendo sentire la loro voce in sulla questione. Il Comitato Internazionale della Croce rossa (Cicr) ha preso posizione sulla barriera e specificamente sulla parte che attraversa la "Linea Verde" pre-1967, definendola "contraria al diritto umanitario internazionale". Dello stesso avviso anche Amnesty International che chiede che venga abbattuta.

Numerose sono le iniziative e gli appelli che la società civile ha organizzato per l'occasione. Sit-in di protesta e dibattito si terranno davanti alla Corte per tutta la giornata del 23, organizzati da Nederlands Palestina Komitee e anche in Italia si terrà una settimana di iniziative proposte dal coordinamento italiano della "Campagna contro il muro dell'apartheid".

In questa drammatica storia di separazione si presentano anche esperienze positive che aprono spiragli alla speranza. Tra queste la nascita di un manuale di storia per le scuole israeliane e palestinesi con due narrazioni, "due verità", che corrono parallele nella stessa pagina. Si tratta del libro "La Storia dell'altro: Israeliani e Palestinesi", frutto del lavoro di dodici insegnanti delle scuole superiori che, a partire dal dicembre 2002 è stato adottato in via sperimentale, nelle scuole dove essi insegnano, aperto anche nella forma grafica (uno spazio bianco tra le due versioni) a correzioni, integrazioni, critiche e considerazioni. [RB]

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