Congo: rapiti due operatrici, condanna di Msf

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Da ieri pomeriggio, Medici Senza Frontiere (MSF) non ha più notizie di due suoi operatori che si stavano recando, a bordo di una jeep chiaramente identificabile dai logo dell'organizzazione, verso il campo sfollati di Jina (regione di Djugu), situato a circa 35 km a Nord di Bunia, capitale dell'Ituri. Alcuni testimoni riferiscono di averli visti mentre venivano fermati e condotti a piedi, da alcuni uomini armati non identificati, verso un luogo sconosciuto.

MSF condanna questo gesto incomprensibile e esige la liberazione incondizionata e immediata. L'organizzazione umanitaria indipendente, che da più di 4 mesi conduce attività di assistenza medica presso le popolazioni sfollate della regione di Djugu, chiede ai rapitori di trattare i due operatori con rispetto e umanità.

MSF fornisce assistenza medica alle popolazioni vittime del conflitto senza nessuna discriminazione razziale, religiosa o politica.

Da giugno 2003, i team di MSF lavorano nella regione dell'Ituri, nel Nord-Est della Repubblica Democratica del Congo. Oggi 37 operatori internazionali e 60 collaboratori locali gestiscono i progetti di soccorso rivolti alla popolazione sfollata sia all'interno dell'ospedale di Bunia sia con cliniche mobili. Inoltre, partecipano alle operazioni di assistenza verso le popolazioni sfollate dell'intera regione, vittime dei combattimenti tra diverse fazioni ribelli.

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