WSF: Dichiarazione finale, tra contraddizioni e impegni

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Una forte denuncia della "tendenza verso la mercantilizzazione, la privatizzazione e la militarizzazione emersa anche negli spazi del Forum" e la preoccupazione "per la presenza di organizzazioni che operano violando i diritti umani delle donne, dei settori emarginati, e i diritti sessuali e la diversità, contravvenendo alla Carta dei Principi" emerge dalla Dichiarazione finale dell'Assemblea dei Movimenti Sociali del WSF concluso nei giorni scorsi a Narobi (Kenya).

Il documento finale pur sottolineando "l'importanza della realizzazione di questo evento mondiale in Africa e a fianco degli africani" e riaffermando lo spirito del Forum Sociale Mondiale come "uno spazio di lotta e di solidarietà aperto a tutti quanti e ai movimenti sociali" non nasconde le contraddizioni di questa edizione del Forum, non ultima l'esclusione di "centinaia di nostri fratelli e sorelle che ci hanno accolto a Nairobi ma che non hanno potuto permettersi di pagare gli elevati costi di partecipazione". Denunce che erano chiaramente emerse nei giorni del Forum: dal costo dell'accreditamento (450 scellini, poco meno di 5 euro) quasi equivalente al salario di una settimana per un keniota che vive in una baraccopoli, alle convenzioni stipulate con la compagnia di telefonia mobile Telcel (sponsor della manifestazione), che hanno spinto alcune organizzazioni e associazioni ad organizzare un Forum parallelo.

All'entrata 'abusiva' di ragazzi kenyani, tra cui molti bambini strada, nello stadio per reclamare "free food" (cibo gratis) allo scandalo dell'acqua in bottiglia a prezzi inaccessibili per la stragrande maggioranza della abitanti locale: 40 Scellini (0,5 euro) la bottiglia di 50 cl. Ma soprattutto quella che Riccardo Petrella, fondatore del Comitato italiano per un Contratto Mondiale dell'acqua, ha definito "l'inaccettabile la presenza all'interno del Forum Sociale di Nairobi di uno stand ufficiale della Banca Mondiale, la cui politica di privatizzazione dei servizi idrici ha in questi anni favorito le grandi corporation a discapito delle popolazioni più povere".

Ma la Dichiarazione finale mette in risalto anche il "successo" dei Forum sociali mondiali: aver contribuito a "creare e consolidare le reti internazionali della società civile e dei movimenti sociali" rafforzando lo "spirito di solidarietà e le lotte contro ogni forma di oppressione e dominazione". "L'Assemblea dei Movimenti Sociali ha creato una piattaforma per i kenioti/e ed altri/e africani/e di diversi processi e comunità affinché introducano le proprie lotte, alternative, culture, talenti e competenze. Si tratta anche di uno spazio che permette l'interazione e la condivisione di temi e problemi che colpiscono le organizzazioni della società civile e i movimenti sociali" - riporta la dichiarazione.

"Ora dobbiamo intraprendere una fase di efficaci alternative" - esorta il WSF. "Esistono già numerose iniziative locali, le quali devono essere ampliate: quello che sta succedendo in America Latina e in altre parti del mondo - grazie all'azione congiunta dei movimenti sociali - mostra il cammino per creare alternative concrete alla dominazione del capitalismo mondiale". "Come movimenti sociali dei cinque continenti riuniti a Nairobi, esprimiamo la nostra solidarietà con i movimenti sociali in America Latina, le cui lotte persistenti e costanti hanno portato alle vittorie elettorali della sinistra in diversi paesi".
Il Forum sociale mondiale chiede infine "che venga organizzata una vasta manifestazione internazionale contro il G8 a Rostock e Heiligendamm (Germania) dal 2 all'8 giugno 2007". E si assume l'impegno di "mobilitare le nostre comunità e i movimenti nella Giornata di Azione Internazionale nel 2008". [GB]

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