Banca mondiale: le campagne chiedono dimissioni di Wolfowitz

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La 'Campagna per la riforma della Banca mondiale' (CRBM) appoggia la richiesta di dimissioni del Presidente Paul Wolfowitz formulata dall'organizzazione dei dipendenti della Banca mondiale, "auspicando che, qualora l'ex sottosegretario alla Difesa Usa non se ne vada di sua spontanea volontà, a risolvere la questione ci pensi il board dell'istituzione con sede a Washington, che si riunirà sabato alla presenza del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi e del ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa" - riporta il comunicato della CRBM.

Ieri Wolfowitz ha ammesso di aver favorito la sua compagna Shaha Riza, che nel giro di pochi mesi con il trasferimento al Dipartimento di Stato si è vista aumentare lo stipendio da 132.000 dollari, a 193.000 dollari, più di quanto prende il segretario di Stato Condoleezza Rice. Il consiglio di amministrazione della Banca Mondiale non era stato informato da Wolfowitz circa l'aumento di stipendio da lui personalmente concesso alla sua compagna, Shaha Riza. "I termini e le condizioni dell'accordo non erano stati né commentati, né esaminati o approvati dal comitato etico, dal suo presidente o dal consiglio di amministrazione", dice il board in un comunicato, nel quale si aggiunge che "il consiglio etico, compreso il suo presidente, non avevano preso parte alle discussioni con l'impiegata interessata", cioé la Riza.

"La pressione a cui è sottoposto Wolfowitz è enorme, e non potrebbe essere altrimenti" - commenta la CRBM. "L'uomo che aveva incentrato la sua presidenza quasi esclusivamente sulla lotta alla corruzione e sul buon governo ha dovuto ammettere di aver favorito la sua amante, dipendente della Banca mondiale, per una promozione ed un cospicuo aumento di stipendio". "In due anni di lavoro Wolfowitz ha fatto ben poco per risolvere i problemi dei Paesi del Sud del mondo, investendo i fondi della Banca in progetti con impatti socio-ambientali molto negativi. Tutte le sue presunte buone intenzioni per assicurare che i fondi della Banca mondiale non venissero utilizzati in modo improprio si sono trasformati in un esercizio di stucchevole ipocrisia.

"Non vogliamo fare la cassandre, ma noi di CRBM era da mesi che stigmatizzavamo la vuota retorica di Wolfowitz sulla lotta alla corruzione e sulla 'good governance'" - ha affermato Antonio Tricarico della CRBM. "Per l'ex falco dell'amministrazione Bush sarebbe ora di passare finalmente la mano, nella speranza che il suo successore sia nominato in maniera democratica e trasparente sulla base del merito e non della nazionalità statunitense. La responsabilità è tutta nelle mani dei governi europei che sono i principali azionisti della Banca e che non possono esimersi da avviare finalmente una riforma democratica dell'intero sistema di governo dell'istituzione, ancora di stampo medievale" ha aggiunto Tricarico.

"Lo scandalo che ha investito Wolfowitz è soltanto la punta dell'iceberg. Il Presidente ha pesantemente interferito nelle strategie sulla salute di molti Paesi, cancellando il sostegno alla pianificazione familiare, e soprattutto ha spinto per finanziare progetti in Iraq senza gare di appalto, a vantaggio del business a stelle e strisce. L'unico modo per ridare autorevolezza alla più grande istituzione per lo sviluppo è quella di trasformare radicalmente la sua struttura per renderla democratica e pienamente trasparente e controllabile dall'esterno. Il Ministro Padoa Schioppa sia coerente con il programma dell'Unione che chiede univocamente la democratizzazione della Banca, pena la credibilità della politica estera italiana ed europea" - ha concluso Tricarico. [GB]

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