APM: Unamid insufficiente a proteggere i civili in Darfur

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Un anno dopo la decisione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, di inviare una forza di pace congiunta dell'Onu e dell'Unione Africana (UA) in Darfur, nella parte occidentale del Sudan, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha fatto un bilancio a tinte fosche sull'uso dei Caschi blu. "Invece di proteggere la popolazione civile, i soldati sono soprattutto impegnati a garantire la propria sopravvivenza. Insufficientemente attrezzati e con un mandato limitato, i Caschi blu della missione Unamid sono ormai alla mercé delle parti in conflitto" - afferma una nota di APM che mette in guardia sul fatto che la "Unamid possa diventare un capro espiatorio". "La responsabilità del fallimento dell'impiego delle Truppe di pace non è infatti dei Caschi blu ma della comunità internazionale" - sostiene APM.

"E' uno scandalo che in Sudan occidentale non siano ancora arrivati nuovi Caschi blu" - denuncia APM. "Dei 19.555 soldati e 6.432 poliziotti promessi in Darfur attualmente sono impiegati solo 8.000 soldati e 1.800 poliziotti, e questo è in gran parte lo stesso personale della fallita missione dell'UA. In considerazione di 180.000 nuovi sfollati dal gennaio 2008 e dei 160 convogli di beni di prima necessità assaltati, la Comunità internazionale deve dimostrare un maggiore impegno per la protezione della popolazione civile: inoltre il Consiglio di Sicurezza e la comunità internazionale non hanno ancora reagito con coerenza all'inattività dell'Unamid".

Khartoum ha negato per mesi il terreno per la costruzione di alloggi e l'arrivo di materiali di equipaggiamento. I Caschi blu hanno subito incursioni e sono stati costretti a lasciare il campo. Inoltre, il persistente rifiuto del governo sudanese alla richiesta dell'Unamid di integrare nel contingente più truppe dall'Asia, è stato accettato in silenzio.

"Le minacce di Bona Malwal, un consulente del Presidente sudanese, che il Sudan dopo l'apertura delle indagini del Tribunale penale internazionale nei confronti del Presidente Omar al-Bashir non è più in grado di garantire la sicurezza dell'Unamid, sono assolutamente realistiche" sostiene APM. Ma anche prima dell'inizio delle procedure di incriminazione nei confronti del Capo di Governo, l'Unamid era talmente sotto pressione da non essere in grado di adempiere alla propria missione" - conclude APM. I Caschi blu rimangono ormai sempre più spesso vittime di imboscate da parte di milizie legate al governo sudanese: nell'ultimo agguato avvenuto il 9 luglio hanno perso la vita sette soldati dell'Unamid e più di 20 sono rimasti feriti.

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