Ora Veglia - Il silenzio e la neve

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Le diocesi di Novara e di Vercelli sono preoccupate a 65 anni dalla liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo che si dimentichi il sacrificio di donne e uomini, di 46.187 partigiani morti per la democrazia, di oltre 40 mila persone uccise nei campi di concentramento nazisti, di migliaia di soldati italiani che per non combattere per la Repubblica sociale finirono internati in Germania e morirono. I Vescovi affermano senza mezze parole: “Attenti al revisionismo storico sulla Resistenza e la Costituzione. Per ora è un “lieve venticello”, ma rischia di diventare “una corrente gagliarda”.

Unimondo si associa alla visione degli alti prelati presentando un libro inedito: ORA VEGLIA – Il silenzio e la neve. In quest’opera, curata da Publistampa, vi sono tre diversi linguaggi – la ricerca storica, il teatro, l’immagine. Tutti contribuiscono a leggere e interpretare la Resistenza. Ciascuno lo fa con i propri strumenti e metodi. I fatti storici, esposti da Lorenzo Gardumi, sono rivisitati dalla trasposizione teatrale, che offre una visione diversa ma sincera della vicenda delle partigiane Ancilla Marighetto, Ora, e Clorinda Menguzzato, Veglia, puntando sul tentativo di restituire un clima, un’atmosfera, un ipotetico vissuto emotivo.

Abbiamo chiesto a Denis Fontanari e Chiara Benedetti di ariaTeatro un commento sull’opera: “Abbiamo sentito l’esigenza, in un momento storico come il nostro, di affrontare un tema caro a tutti, e sempre più calpestato: la libertà. Per farlo ci siamo addentrati nella storia di due ragazze che, sacrificando la propria vita, hanno lottato per la libertà di tutti. Il nostro intento non è quello di celebrare le azioni eroiche di due figure distinte, che hanno combattuto al fianco di tanti coetanei e coetanee che come loro hanno perso la vita, ma prenderle come esempio simbolico. Due minorenni, a quell’epoca nel fiore della giovinezza, donne, e quindi più lontane dalle dinamiche militari, hanno deciso di rinunciare ad una più facile via di fuga per aggirare l’incubo della guerra e hanno sentito il bisogno di intervenire.

Queste due ragazze, più o meno consapevoli dell’ideale di giustizia che le ha portate alla morte, divengono oggi per noi il simbolo di una lotta all’oppressione, politica e sociale. La loro storia nasce dal coraggio di seguire la propria strada, contro la maldicenza comune di una società conservatrice. Il coraggio dei giovani che, come loro, hanno ancora la forza di cambiare e, mettendo a repentaglio le proprie certezze, tentano di creare un mondo migliore. Parliamo di anni in cui per sopravvivere era necessario agire, in una o nell’altra direzione, in cui bisognava scegliere da che parte stare, in cui ogni giorno il proprio coraggio veniva messo alla prova.

Oggi forse abbiamo bisogno di informarci, leggere, andare a teatro per riflettere su quanto sia ancora indispensabile prendere una posizione di fronte a tutte le oppressioni, meno riconoscibili di un tempo ma pur sempre così presenti, e partecipare per abbatterle, in nome di un rinnovato ideale di libertà. Queste considerazioni hanno portato alla decisione di sviluppare il progetto Ora Veglia, reso possibile solamente attraverso la collaborazione ed il coordinamento di diverse realtà”. [F.P.]

La pubblicazione si può richiedere a Publistampa (manuela[@]publistampa.com) euro 20,00 iva inclusa (pagine 128+ allegato copione teatrale 40 pagine) - prima edizione aprile 2010

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