Italia: niente celebrazioni per la Giornata Internazionale della Pace

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Oggi le Nazioni Unite celebreranno la Giornata Internazionale per la Pace con il suono della campana da parte di Ban Ki Moon. Uno dei giorni più importanti del calendario internazionale che con l’ultimo militare italiano deceduto in Afghanistan rende attuale il tema per l’Italia. “Ma in Italia - ci ricorda Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della Pace - niente celebrazioni ufficiali, niente programmi speciali. Niente di niente. Come tutti gli altri giorni.”

Il 21 Settembre è dal 1981 la Giornata Internazionale della Pace, decretata dall’Onu. La Giornata della Pace vuole essere per l’Assemblea Generale soprattutto un giorno che dovrebbe impegnare tutti gli stati membri a cessare, almeno per 24 ore, qualsiasi ostilità e qualsiasi atto di guerra. Ma non solo. La risoluzione invita tutti a commemorare il giorno in maniera appropriata, sia attraverso l’educazione e la consapevolezza pubblica, sia nella cooperazione con le Nazioni Unite per la pace globale. Peaceoneday da una fotografia di ciò che si muove nel mondo.

In Italia, come denuncia Flavio Lotti de la Tavola della Pace “tutti i propositi rimangono come in passato lettera morta. La pace, com’è noto, è uno dei beni più importanti da cercare, costruire e difendere. Un lavoro per tutti, da fare tutti i giorni. Ma in Italia non interessa molto. E se la pace non è un problema, - continua Lotti - figuriamoci la Giornata Internazionale dell’Onu per la Pace”.

La denuncia della Tavola della Pace è chiara e ribadisce che “Per noi la pace non è una cosa seria. Ce ne occupiamo solo quando va di moda o non possiamo più farne a meno. Ed è sempre troppo tardi. Non importa se il mondo sta diventando un posto sempre più ingiusto e insicuro. Non importa se veniamo meno alle nostre responsabilità internazionali e manchiamo di curare persino i nostri stessi interessi nazionali”.

Da noi, la pace non è più in agenda? Se è vero come denuncia la Tavola della Pace che il governo l’ha cancellata continuando a combattere le sue guerre in Afghanistan e nel Mediterraneo e azzerando l’impegno contro la povertà e per la difesa dei diritti umani al pari “di una politica che riesce a strumentalizzare anche le più disperate tragedie umane [...] e di un’informazione, sempre meno attenta alla vita delle persone e dei popoli e sempre più dominio esclusivo della politica, della cronaca nera e del gossip” e anche vero che la società civile non sembra immobile a guardare.

“A fare la differenza in questa giornata - continua Lotti - ci saranno ancora una volta centinaia di persone, gruppi, associazioni, scuole ed enti locali che si riuniranno in numerose città italiane per ridiscutere e riorganizzare il proprio impegno di pace. Non parole vuote ma idee, piani e progetti da realizzare a scuola e in città, laddove la gente cerca una vita migliore”.

Un’accusa chiara a pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto “Conventional Arms Transfers to Developing Nations 2002-2009” (in .pdf) che vede l’Italia attestarsi anche nel 2009 tra i cinque maggiori fornitori internazionali di armamenti convenzionali e le sue principali esportazioni dirette ai Paesi in via di sviluppo.

Il 21 settembre 2010 rappresenta, infatti, anche la data d'inizio di un nuovo grande progetto di pace della società civile tutto italiano, che culminerà con la 50° Marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011. Un progetto centrato sulla riscoperta dei grandi valori costituzionali e sulla promozione del protagonismo dei giovani denominato "tutti a scuola" per costruire una nuova cultura civica e politica. Un progetto ambizioso sostenuto dai rappresentanti delle associazioni e organizzazioni della Tavola della Pace unitamente alla Federazione Nazionale della Stampa, Usig-Rai, Articolo 21, LiberaInformazione e Associazione Ilaria Alpi.

In molte città e scuole italiane prenderanno il via in questi giorni conferenze stampa ed incontri di progettazione del percorso educativo-formativo che sarà realizzato nel nuovo anno scolastico con la collaborazione di scuole, enti locali, associazioni e ong, facendo, quindi, delle scuole le sedi dell'incontro di tutti coloro che vogliono impegnarsi per costruire, a cominciare dal proprio territorio, una nuova cultura fondata sulla pace e sui diritti umani.

A proposito di giovani l’Istituto Costa di Lecce hanno creato e animato il gruppo denominato “Giovani per la Pace” dopo aver realizzato la più grande Bandiera della Pace del mondo hanno lanciato la campagna “More Fun No More War” contro l’uso e l’abuso di baby soldato. Coloro che si sono attardati nella programmazione possono arrivare in tempo per la giornata internazionale per la nonviolenza del 2 ottobre – compleanno di Gandhi - come Azione Nonviolenta ricorda puntualmente.

Alessandro Graziadei

 

 

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