L'Occupation Watch presenta il dossier sulle violazioni in Iraq

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Sparatorie indiscriminate, perquisizioni, incidenti tra veicoli militari e civili, morti e feriti causati dalle bombe a grappolo. Sono i casi seguiti da Occupation Watch e raccolti nel rapporto presentato durante la conferenza stampa; un dossier che mette in luce la palese violazione dei diritti umani da parte delle forze di occupazione in Iraq.

Alla conferenza stampa tenutasi sabato 10 gennaio a Baghdad ha partecipato Paola Gasparoli per l'Occupation Watch, insieme a Ismail Daud della National Association of the Difense of Human Rights (NADHRI), un'associazione irachena nata dopo la caduta del regime di Saddam, i legali che hanno seguito i casi e i familiari delle vittime.

"Le forze di occupazione avrebbero il dovere di proteggere e garantire la sicurezza della popolazione civile tutta, mentre finiscono sistematicamente per umiliare e sottoporre a continue violenze gli iracheni" ha dichiarato Paola Gasparoli nel corso della conferenza stampa.

L'attenzione è stata posta in particolar modo sull'inutile istituzione degli uffici del "Civilian Military Operation Center" (CMOC), gli appositi uffici legali previsti dal sistema statunitense, dove gli iracheni che hanno subito un danno da parte dei soldati americani possono presentare la documentazione relativa e chiedere un risarcimento.

L'Occupation Watch ha seguito numerose richieste accompagnando i familiari delle vittime nel tormentato e umiliante iter burocratico a cui sono state sottoposte, senza riuscire ad essere risarcite. 24 morti, 19 feriti, 18 detenuti: attraverso interviste con vittime e testimoni e l'assistenza diretta ai casi, il rapporto di Occupation Watch descrive, molti casi di violazione dei diritti umani da parte dei militari e la difficile realta' di chi decide di richiedere un indenizzo per le perdite e i danni causati dalle forze di occupazione.

Copie del dossier sia in italiano che in inglese sono disponibili richiedendole a Un Ponte per - tel. 06.44702906

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