Italia: Gorizia e Nova Gorica abbattono il muro

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Gorizia e Nova Gorica: due città da più di cinquant'anni divise da un confine che si è sedimentato anche tra le comunità. Ieri i due sindaci hanno iniziato ad abbattere il muro che divide in due il piazzale della Transalpina: da simbolo di distanza sta divenendo simbolo d'unione. La festa continuerà il primo maggio prossimo. Proprio sul confine italo-sloveno i sindacati festeggeranno infatti la festa del lavoratore.

Ieri, puntuali allo scoccare delle 10:30, si sono trovati sul confine italo-sloveno i sindaci di Gorizia, Vittorio Brancati e di Nova Gorica, Mirko Brulic. Muniti di scalpello hanno dato il via all'abbattimento della rete confinaria. Sullo sfondo un'Europa sempre più allargata ad est. Tra pochi giorni entreranno a farvi parte dieci nuovi Stati membri. Tra qualche hanno anche i Balcani inizieranno ad accedervi.

"L'abbattimento della rete - ha detto Brancati - è soltanto il simbolo di ciò che vorremmo accadesse finalmente anche nella mente della gente. Basta con i vecchi rancori, di fronte a noi c'é l'Europa e una strada lastricata di amicizia e collaborazione". Gli fa eco il sindaco Brulc, aggiungendo il proprio ringraziamento alla minoranza slovena in Italia "che in tutti questi anni - ha sottolineato - ha fatto da ponte tra le due città".

La giornata di festa di ieri anticipa le celebrazioni della notte del 30 aprile quando alla Transalpina si festeggerà l'entrata della Slovenia nella UE. Il giorno dopo i sindacati hanno deciso di festeggiare lungo il confine italo-sloveno la giornata del primo maggio.

Ieri a Gorizia e Nova Gorica si respirava un'atmosfera di euforia. Molti i cittadini presenti, alcuni dei quali membri delle associazioni che in questi anni hanno contribuito con le loro attività ad avvicinare la comunità slovena e quella italiana. L'abbattimento di questo muro è percepito effettivamente come un momento storico per le due città, che potranno presto divenire un cantiere transfrontaliero di convivenza. [DS]

Altre fonti: Spazio Europa, CGIL.

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