Iraq: gli unici che avrebbero il diritto di restare

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Questo rapimento getta ancor più confusione sulla situazione in Iraq. La presenza da anni di "Un ponte per..." e "Intersos" a fianco della società civile irachena e il lavoro portato avanti dalle ONG a favore dello sviluppo, unica arma per combattere il terrorismo, cercano di essere compromessi dall'acuirsi della violenza. La cattura di Simona Torretta e Simona Pari e degli altri operatori di pace estremizza il conflitto.

Con questo atto viene messo in scacco tutto il movimento per la pace che deve consolidarsi e ritornare a pretendere il dialogo da parte dei propri governi. Non dobbiamo dimenticare l'origine di questa barbarie che nasce dall'aperta violazione del diritto internazionale - calpestato in nome di una supposta democrazia - che ha innescato una dinamica perversa e portato ad acuire le tensioni e all'esaltazione di frange barbariche, del tutto fuori controllo. Tutto ciò ormai non giova più a nessuno.

Ribadiamo il nostro essere contro ogni terrorismo. Solo con lo sviluppo dei popoli che si attua con gli aiuti e non con il finanziamento delle guerre (nel 2004 verranno spesi quasi 1000 miliardi di dollari per gli armamenti, di questi, quasi 500 solo dagli Stati Uniti) si innescano dinamiche di pace durature. Ribadiamo pertanto anche il nostro essere contro l'occupazione dell'Iraq che ha portato solo al fondamentalismo dei folli che non hanno nulla da perdere. La miseria è infatti terreno fertile per ogni forma di terrorismo.

Chiediamo venga fatto il possibile per la liberazione delle operatrici di pace. Chiediamo ancora una volta il ritiro delle truppe italiane presenti in Iraq in aperta violazione della Costituzione Italiana. Esprimiamo la nostra solidarietà agli operatori di "Un ponte per..." e "Intersos".

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