Genocidi: critiche agli Usa e autocritiche Onu

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Con una decisa e applauditissima critica dell'ex-ministro degli esteri australiano Gareth Evans verso la delegazione Usa per aver usato il forum allo scopo di trovare alleati contro la Corte Penale Internazionale (ICC) si sono conclusi i lavori del "Forum Internazionale sulla prevenzione dei genocidi" svoltosi a di Stoccolma nei giorni 26-28 gennaio.

Ne da notizia IPS news, l'agenzia indipendente Inter Press Service presente al Forum. Solo sette Paesi, tra cui gli Usa, Israele, Cina e Iraq votarono contro l'istituzione della Corte Penale Internazionale nel luglio del 1998 a Roma, e in questi anni l'amministrazione Bush ha fatto frequenti pressioni, tagliando gli aiuti militari a 32 paesi che hanno rifiutato di firmare accordi esenzione dei militari Usa dalla giurisdizione della Corte.

 

HUMAN RIGHT WATCH:
Dossier sulla Corte Penale Internazionale (in inglese)

"Sono stufo di sentire il solito vecchio ricatto (degli Usa) ai delegati delle varie nazioni durante tutta la Conferenza" - ha affermato il delegato australiano - "Ricatto tra l'altro del tutto ingiustificato visto che nella dichiarazione finale, per altri versi magnifica, non vi è alcuna menzione della Corte Penale Internazionale" - e ha proseguito criticando aspramente l'amministrazione Bush per i suoi continui tentativi di bloccare lo sforzo internazionale volto a creare strutture di garanzia come appunto la Corte Penale Internazionale. Intervento che gli ha procurato una "standing ovation" da parte dei delegati delle 55 nazioni presenti al Forum.

L'intervento di Ewans sintetizza la sfida affrontata dal Forum 2004, ultima conferenza di un ciclo di quattro incontri internazionali e primo Forum intergovernativo internazionale convocato dal 1948, che ha visto radunato leader politici, studiosi, delegati di varie nazioni e di organismi non-governativi. Da un lato il Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha cercato sostegno al suo progetto per un comitato sulla prevenzione dei genocidi, dall'altra vari delagati hanno insistito sulle condizioni generali di prevenzione di situazioni che conducono ai genocidi. Non è un caso, quindi, che nelle battute finali del Forum il Primo Ministro svedese G㶀ran Persson abbia sottolineato la necessità di un rinnovamento dell'Onu per salvaguardare il muiltilateralismo e i diritti dei più deboli.

Ma nel suo intervento Kofi Annan ha sottolineato sopratutto la mancanza di volontà politica per risolvere situazioni che poi hanno portato a genocidi e citando il caso specifico delle oltre 800mila vittime del genocidio del Rwanda nel 1994, il Segretario generale ha richiamato le "gravi responsabilità del Consiglio di sicurezza" che abbandonò il Paese africano nel momento di maggior necessità.

E proprio dal Rwanda, nell'anno del decennale dei massacri di massa, arriva una buona notizia: il governo ha deciso di concedere l'uso delle frequenze alle prime emittenti private del Paese, ponendo fine al monopolio statale su televisione e radio che in due lustri ha penalizzato fortemente la libertà di stampa. Lo comunica l'agenzia Misna che ricorda anche i tristi fatti del genocidio di tutsi e hutu moderati, quando "Radio Mille Colline" svolse un ruolo decisivo di incitamento alla violenza durante i tragici mesi tra aprile e luglio di dieci anni fa. "Ammazzate gli scarafaggi!" - incitavano gli estremisti, riferendosi ai tutsi, dalle frequenze dei "106 MegaHertz di simpatia" di Radio Televisione Libera delle Mille Colline (Rtlm).

Nel dicembre scorso il Tribunale internazionale per i crimini in Rwanda di Arusha (Tpir) comminò due ergastoli e una condanna a 35 anni di carcere contro tre responsabili dei mass-media ruandesi accusati di aver fomentato i massacri del 1994. Tutte le nuove radio dovranno comunque rispettare la legge sui media approvata nel 2002, che impone di evitare riferimenti al "divisionismo etnico" in un Paese di sette milioni di abitanti, dove le cicatrici del genocidio non si sono ancora sanate del tutto. Il presidente del Rwanda Press Council invita alla prudenza: "Qui sono accadute certe cose in passato: il governo deve essere molto accorto nel rilasciare le licenze". [GB]

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