Afghanistan: piano Usa 'anti-papavero' come in Colombia

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Alla Conferenza internazionale sull'Afghanistan, i "paesi donatori" hanno promesso quasi 2 miliardi di dollari di aiuti all'Afghanistan in cambio dell'impegno da parte di Kabul a lottare contro corruzione e commercio illegale di oppio. Usa e Gran Bretagna - responsabili dell'attacco armato che alla fine del 2001 portò alla caduta del regime dei talebani - hanno promesso rispettivamente 1,1 miliardi e 800 milioni di dollari di aiuti, mentre la Russia ha proposto di cancellare i 10 miliardi di debito contratti dall'Afghanistan durante l'era sovietica - riporta l'agenzia Misna. Il presidente afgano Hamid Karzai, filo-americano e soprannominato 'sindaco di Kabul', ha però affermato che ogni anno il suo paese ha bisogno di circa 4 miliardi di dollari di aiuti.

Ma il governo USA intende combattere le piantagioni di papavero da oppio facendo spruzzare pesticidi da aerei, così com'è già stato fatto in Colombia per i campi di oppio e di coca - denuncia l'Associazione per i popoli minacciati (APM). Come dimostra l'esperienza colombiana, questo metodo così radicale produce molti più danni di quanti ne dovrebbe combattere e mette seriamente in pericolo la sicurezza della popolazione e, in Afghanistan, anche la sicurezza dei soldati e cooperanti internazionali. "Questo piano di distruzione non farà altro che inasprire l'atteggiamento negativo con cui sono visti i caschi blu dell'Onu e il governo di Karzai, già considerato da molti un semplice strumento della comunità internazionale più che rappresentante degli interessi dell'Afghanistan" - sottolinea l'associazione APM.

Va detto che mentre l'Ufficio Narcotici del Ministero degli Esteri Usa cerca già personale per gli aerei da pesticidi, il governo della Gran Bretagna si oppone a una strategia così radicale. La Gran Bretagna, che è stata incaricata dalla Comunità Internazionale della lotta all'oppio in Afghanistan, aveva dichiarato solo nei giorni scorsi di voler inviare altri 4.700 soldati nelle regioni di maggiore coltivazione del papavero da oppio. La coltivazione dei papaveri e il commercio di oppio costituiscono ormai il 40% del prodotto interno lordo afghano. Secondo i dati di gennaio 2006 del Ministero per la Difesa britannico, il commercio dell'oppio vede implicati anche alti ranghi del governo afghano. L'accusa del ministro per la lotta alla droga Habibullah Qadiri, secondo il quale l'aumento del commercio di oppio è dovuto ai Talebani sempre più forti, è pura ipocrisia. Esistono infatti ormai fortissimi sospetti sulla partecipazione al commercio della droga di Mohammed Omar Abdul Latif Ibrahimi (governatore della provincia di Kunduz) e di Mohammed Daud (governatore della provincia di Badakshan, Feisabad).

L'obiettivo della Conferenza internazionale sull'Afghanistan, iniziata ieri a Londra, è stipulare l'Afghanistan Compact, un piano di cinque anni che impegnerà il governo di Kabul e la comunità internazionale a perseguire obiettivi in quattro aree: sicurezza, governance insieme allo stato di diritto e alla tutela dei diritti umani, lo sviluppo economico e sociale, e infine la lotta alla droga. Un impegno non da poco in quanto lo stato afghano fatica ad affermarsi, mentre istituzioni chiave come la Giustizia sono ancora allo stato embrionale e il 40% del Pil del paese è dovuto al traffico di droga: l'Afghanistan è il primo produttore al mondo di papavero da oppio e di eroina.

Sullo sfondo, la questione della sicurezza. L'Olanda, che dovrebbe partecipare all'operazione Isaf, la missione Nato in Afghanistan, insieme al Regno Unito e ad altri paesi, non ha ancora sciolto la riserva parlamentare. Senza la sicurezza, e con la ripresa di attentati suicidi e terroristici soprattutto al sud e all'est dell'Afghanistan, ricostruire il paese risulta un'impresa quasi impossibile. Presidiato negli ultimi 4 anni dalle truppe anglo-americane, l'Afghanistan resta segnato da tensioni e conflitti interni, causati dai talebani tuttora 'padroni' di certi territori, oltre ad essere uno dei paesi più poveri al mondo. [GB]

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